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Editoria – AGI investe sul web

Le strade per lo sviluppo dell’agenzia di stampa Agi nei prossimi quattro anni passano dalla crescita dei ricavi pubblicitari del sito, dall’aumento delle iniziative internazionali e anche da Baghdad. Solo così si potrà riequilibrare un modello di business che, al momento, vede il fatturato dell’Agenzia Italia (attorno ai 34 milioni di euro) provenire per circa il 43% dall’Eni (che è suo azionista al 100%), per il 31% dalla convezione con la Presidenza del consiglio, e per il 27% da industria, pubblica amministrazione e mondo dei media.

Grazie a queste linee, e con il completamento del piano di ristrutturazione del personale, a fine 2011 l’Agi diretta da Roberto Iadicicco potrà chiudere un bilancio con utili, dopo qualche anno di rosso.

Si diceva, più pubblicità e più internazionalità.

Sul primo punto «abbiamo fatto grandi investimenti sullo sviluppo del nostro sito internet, sia per un target business, sia per quello consumer. C’è un nuovo motore di ricerca semantico, si punta ad aumentare il traffico, e quindi ad accrescere i ricavi pubblicitari», spiega Daniela Viglione, presidente e amministratore delegato di Agi. Quanto all’internazionalizzazione, «abbiamo aperto nuove sedi all’estero. L’ultima a Baghdad, in Iraq, dove Agi è l’unico mezzo di informazione italiano presente con una sede fissa. Da lì, per esempio, produciamo un notiziario quotidiano che mandiamo in Italia. E dall’Italia mettiamo a punto un notiziario e delle videonews in lingua araba che poi diamo alle tv del Medioriente. Lo stesso cerchiamo di fare per l’Africa o la Cina. È proprio questo il nostro modello di sviluppo. E quando terminerà la ristrutturazione del personale, a fine 2011 (lo staff si ridurrà a una ottantina di giornalisti, ndr), torneremo ad assumere giovani, più adatti al modello multimediale e internazionale».

L’Eni rimane il cliente più importante, «anche se per loro ci occupiamo pure di attività non redazionali, non core, come foto, portali, riprese video, prodotti editoriali. Cose che non hanno a che fare col lavoro di agenzia stampa in senso stretto». Un azionista così impegnativo apre però le porte a molte convenzioni, e consente di migliorare la qualità dei servizi.

Agi, infatti, è la prima agenzia stampa in Europa che presto avrà la certificazione di qualità su tutta la produzione del notiziario: «Abbiamo ridisegnato il processo di produzione in 15 sottoprocessi», racconta Viglione, «con un responsabile per ciascuno di essi. Tutto è tracciabile, con una vigilanza e un responsabile. È stato faticoso, ma adesso la nuova organizzazione è molto utile. Entro pochi giorni ci sarà la risposta del British standard, e comunque una qualità del genere non l’avremmo mai avuta senza Eni».

Il futuro dell’Agi, come detto, non passa più da una informazione prodotta solo per il sistema dei media, e va verso una informazione che sia utile alla società. In questo senso la convenzione con la Presidenza del consiglio (rinnovata per il 2011 per un importo di circa 10 milioni di euro, come nel 2010) che porta Agi «a tutte le istituzioni del territorio, dalla Guardia di finanza ai Carabinieri, dalle Procure della repubblica alla pubblica amministrazione regionale, provinciale e comunale. Nella pubblica amministrazione c’è spazio per crescere, come nell’industria. Nel mondo dei media, invece», sottolinea Viglione, «è più difficile. Sul web si moltiplicano siti di notizie non certificate, poco affidabili. Pure in tv nascono molti nuovi canali, iniziative, però, dove non si sa dove stia la economicità. I canali televisivi di rilevanza nazionale, con una cultura delle notizie certificate, affidabili e complete, sono sempre gli stessi, non scherziamo».


fonte: ItaliaOggi/MarketingOggi

Presentiamo una interessante intervista a Daniela Viglione, presidente e amministratore delegato di AGI, sui progetti futuri (molti collegati all’area del web), pubblicata dal quotidiano economico-aziendale ItaliaOggi.

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