Editoriale – Al via i contratti con il malus nelle sponsorship sportive
L’azienda leader nella produzione di biciclette di alto livello, infatti, già da tempo, ha introdotto contratti di sponsorizzazione con la voce “malus”. Nel caso, per esempio, dell’atleta olimpico Marco Aurelio Fontana, bronzo nella MTB olimpica a Londra, investe una cifra stimata pari a 200 mila euro annui (l’azzurro punta a una medaglia d’oro per RIO2016), ma al tempo stesso per tutelarsi sul tema del doping ha inserito una clausola che prevede, in caso di eventuale squalifica doping, una penale da 600 mila euro (quindi tre volte il valore della sponsorizzazione individuale). E’ una clausola è bene sottolinearlo inserita ormai in tutti gli agreement a titolo individuale.
Il problema del doping, alla luce anche degli ultimi casi scoppiati in occasione dell’Olimpiade di Londra, sta “svegliando” una coscienza comune anche all’interno dei management aziendali, soprattutto se queste realtà sponsorizzano atleti-testimonial. Scegliere un atleta che poi risulta dopato infatti può diventare una macchia indelebile nella carriera di responsabili marketing e sponsorizzazioni. Una idea nuova, secondo quanto risulta alla nostra agenzia, arriva proprio dal ciclismo e da uno dei marchi più noti in ambito tecnico: Cannondale.
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