Editoriale – Conto Tv torna a casa sconfitta e il sereno torna nel mondo del calcio
D’altronde sarebbe stato incredibile che una struttura (ContoTv) che neppure aveva gareggiato quando era stato emesso il bando di gara di Lega calcio-Infront potesse vantare "diritti" per qualcosa per cui non aveva di fatto concorso.
Sarebbe stato incredibile che Conto Tv potesse citare in giudizio tutti i soggetti coinvolti per dimostrare di avere idealmente un principio (quello della "libera concorrenza") da difendere. Abbiamo letto il nuovo comunicato di "RobinHood"-Crispino e questa volta parla persino di difendersi dal "sistema" fuori dai confini nazionali. E’ un suo diritto, ci mancherebbe, ma ci sembra che sia più un atto disperato, che qualcosa di studiato realmente a tavolino.
Crispino se l’è giocata fino in fondo, anche oltre, perchè la Lega calcio non ha mai creduto che si potesse arrivare fino a questo livello di giudizio. La questione doveva essere risolta (a favore della Lega) già nel primo grado. D’altronde, lo stesso giudice Marangoni in più passi della sentenza "tira le orecchie" a chi l’ha preceduto, facendo capire chiaramente che non c’erano i presupposti per il ricorso di Marco Crispino.
Pertanto, se è vero che l’imprenditore di Conto Tv può ancora difendersi, è anche vero che le motivazioni del giudice lombardo pesano come macigni su qualsiasi nuova offensiva del self-made-man calabrese. Questa volta in caso di sconfitta dovrebbe pagare un’ulteriore serie di spese legali molto salate.
Suona altrettanto perentoria la dichiarazione dello studio legale Morelli, che ha seguito il ricorso "ContoTv-Lega calcio", dall’altra parte della barricata.
Mario Morelli, titolare dello studio Legale Morelli che ha coordinato la difesa di Infront con gli avvocati Prof. De Nova, Alù, Bianchi e D’Addio: "l’ordinanza del giudice Marangoni elimina qualsiasi dubbio sulla correttezza del comportamento tenuto dalla Lega Calcio e dal suo advisor Infront in sede di prima applicazione della normativa che ha sancito il regime di vendita centralizzata per i diritti di trasmissione delle partite del campionato di calcio. Il giudice Marangoni esaminando le vicende che hanno caratterizzato il procedimento di vendita ha concluso che l´offerta formalizzata dalla Lega Calcio rispondeva ai requisiti imposti dalla legislazione vigente e dalle indicazioni dell´Autorità Antitrust. Qualsiasi operatore, volendo, avrebbe potuto parteciparvi a parità di condizioni e senza alcuna limitazione".
Abbiamo letto con attenzione l’ultimo comunicato di Crispino (arrivato in redazione ieri pomeriggio). C’è un passo che ci ha colpito: "Il tribunale di Milano oggi ha respinto il ricorso di ContoTV salvando non il calcio italiano ma il monopolio di SKY. Una sentenza tanto lunga quanto "debole". Le motivazioni sono basate su ragionamenti che non condivido e che nessun addetto ai lavori può condividere a meno che non sia di parte".
Non so sinceramente se esista in Italia un monopolio di SKY, credo sinceramente da loro semplice "abbonato" che chi sceglie oggi SKY non l’abbandona più, perchè l’offerta è sempre al top sotto il profilo qualitativo/quantitativo. Penso, per esempio, a quanto sta mettendo in campo per il Mondiale di calcio di SudAfrica. Non credo che siano monopolisti nel senso "becero" del termine, io credo piuttosto che siano "leader", che è molto differente.
L’ingresso di SKY in Italia ha portato, tra l’altro, Rai e Mediaset a confrontarsi con questo nuovo operatore, che, pur lavorando su una piattaforma diversa (il satellite), ha catturato clienti alla concorrenza puntando sul servizio migliore, con qualità e tecnologia di alto livello disponibile in ogni momento. Questo sta comportando massicci investimenti in molti settori; non solo nella definizione del segnale o della visione del programma, ma anche in standard di alto livello sotto il profilo contenutistico.
Lei Crispino, purtroppo, è rimasto indietro di molti anni. Questo non è monopolio, questa, invece, è concorrenza.
Concludo rispondendole all’ultima parte del suo comunicato: "Sì, sono di parte, come addetto ai lavori, ma dalla parte dell’evoluzione, non della "gazzarra", del disordine a priori. Lei cerca il caos, noi cerchiamo l’evoluzione di un sistema (quello del calcio), che come parola non ha per forza, come vorrebbe far apparire Lei, un’accezione negativa.
Un sistema prevede delle regole, un ordine, dei comportamenti tra soggetti, e, soprattutto, il rispetto e uno stile di base. Semmai la volontà di seguire il leader di mercato, per avvicinarlo e magari superarlo. Le chiedo invece: "Non è che ha confuso la sua brand positioning con l’anarchia?" La invitiamo seriamente a riflettere su questo quesito, in attesa (ma speriamo vivamente il contrario) di eventuali nuovi ricorsi in giro per l’Europa.
E’ finito un incubo! Il sistema calcio italiano torna a dormire sonni tranquilli dopo la sentenza del giudice Marangoni, che ha dato torto, ieri mattina, a Milano a ContoTv e al suo fondatore, Marco Crispino. L’imprenditore calabro-toscano non ce l’ha fatta a scardinare le posizioni di Lega calcio-Sky-Infront e dovrà anche pagare delle spese salate agli studi legali delle controparti. Marangoni ha messo a tacere le pretese di Crispino, che, era pronto a "sbancare" in caso di vittoria. Così non è stato, per fortuna, anche perchè è prevalso il "buon senso".
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