«Ancora una volta l’imbecillità di alcune frange del tifo è tornata a palesarsi durante una partita di calcio. Gli indecenti cori antisemiti pronunciati da un gruppo di tifosi della Juventus nel corso del nono minuto dell’incontro casalingo con la Fiorentina, cori amplificati e propagati anche durante la diretta televisiva, sono la triste conferma di quanto ancora resti da fare per sradicare odio e pregiudizio dove dovrebbero invece albergare valori di lealtà, passione agonistica, amore per lo sport». È quanto dichiara il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Renzo Gattegna. «L’auspicio – prosegue – è che possano essere al più presto presi i provvedimenti più opportuni e che i responsabili di queste azioni siano messi in condizione di non poter frequentare le curve degli stadi per lungo tempo». (fonte: ANSA) (di Marcel Vulpis) – Ancora una volta siamo qui a parlare di “discriminazione territoriale” e di cori razzisti di alcune frange dei tifosi (questa settimana è il turno di una parte dei supporter bianconeri). Un nuovo caso di imbecillità manifesta, nel solco dell’ignoranza e dell’infamità. Quello che abbiamo ascoltato dagli schermi tv rivolto ai fan della Fiorentina è quantomeno scandaloso, oltre che schifoso. C’è da iniziare a chiedersi, tra noi addetti ai lavori, se il calcio sia ancora una cultura o piuttosto una sub-cultura, una piattaforma di sfogo per spicchi sempre più vasti di società violenta. Calcio quindi come ammortizzatore sociale. Meglio far sfogare alcuni di questi animali dentro gli stadi, che per le strade e quindi va bene a tutti. La domanda sorge spontanea: Cara Lega calcio, cara FIGC, al di là delle multe e delle sospensioni comminate ai club, non sarebbe il caso di convocare i vertici delle società di A, B e Lega Pro e i rappresentanti delle tifoserie, per mettere la parola “fine” a questo spettacolo disgustoso, con conseguenze economiche per gli stessi club, ogni volta che viene chiusa una parte dell’impianto per questi gesti vocali da “barbari”?