Editoriale – Per la A.s. Roma il 3 novembre e’ un vero e proprio giorno del giudizio
Questa sera, comunque vada a finire in Svizzera, nasce una nuova Roma. I potenziali acquirenti del club di Trigoria avranno inviato definitivamente la loro offerta economica e in campo l’undici giallorosso si sarà avvicinato o meno al primo obiettivo sportivo della stagione 2010/11: l’ingresso negli ottavi di finale di Champions. Un obiettivo che ha anche un risvolto economico non da sottovalutare. Una Roma infatti che va avanti in Champions può valere almeno 20 milioni di euro. Soldi, che in questa situazione economico-finanziaria, sono una vera e propria manna dal cielo. E coincidono tra l’altro per uno strano segno del destino alla perdita di esercizio corrente, guardando al bilancio della scorsa stagione.
Un campionato in salita, il rischio di uscire dalla Champions league, uno spogliatoio disunito con un allenatore alla ricerca affannosa di un modulo tattico vincente, una Banca che spera di vendere il club al prezzo più alto (straniero o italiano che sia il nuovo presidente). E’ questa la fotografia non proprio idilliaca della A.s. Roma, che arriva alla data fatidica del 3 novembre (scade il termine per le presentazioni delle offerte di acquisto non vincolanti e coincide con il match di ritorno con il Basilea in Svizzera) sicuramente non nelle condizioni migliori. Una sorta di “D-Day”, che molti, tra gli addetti ai lavori, sperano possa cambiare radicalmente il volto della squadra/società giallorossa.
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