Editoriali

Miracolo Ranieri-Leicester: nessuno è profeta in patria
(di Massimiliano Morelli) -Lo chiamavano “minestraro” nella Capitale, perché nessuno è profeta in patria e soprattutto perché la critica quando sedeva sulla panchina della AS Roma pretendeva la luna senza avere i mezzi per avvicinarla. Eppure aveva una carriera alle spalle niente male, cominciata con una doppia promozione ottenuta col

Roma2024: Radicali, We have a problem. Olimpiade a rischio fuoco amico?
(di Marcel Vulpis) – Dodici punti per cambiare il volto della città di Roma Capitale. Parte così il progetto di lista dei Radicali guidata/presentata da Emma Bonino (nella foto), Marco Cappato e Riccardo Magi (diventato famoso negli ultimi mesi per la proposta di un referendum popolare sul tema Roma2024). I

Ave Cesare, gentiluomo di un calcio che fu
di Massimiliano Morelli – Pareva immortale uno come Cesare Maldini, primo italiano capace di alzare una Coppa dei Campioni al cielo. Roba d’una vita fa, è vero, ma quell’istantanea storica che lo vede in trionfo nello stadio di Wembley (nel 1963), capitano del Milan e al fianco di Nereo Rocco era,

Lazio-Roma: il tifoso è evaporato in Curva
(di Massimiliano Morelli) – Neanche ai tempi della “Rometta” e della “Lazietta”, squadre del calcio d’un tempo che fu (ma con un grande cuore sia dei calciatori che fecero parte di quel periodo storico, sia dei tifosi), legato a quando le capitoline lottavano appena per il mini potere cittadino, s’era

Marino (Lega): uscita spontanea o “spintanea”? Petrucci (FIP) alla finestra
(di Marcel Vulpis) – Finisce all’italiana il “braccio di ferro” tra FIP (Gianni Petrucci) e Lega Basket serie A (Fernando Marino). Il presidente Marino, come già anticipato nelle ultime ore, ha scelto la strada del ritiro “spontaneo” (altre voci propendono, invece, più per una soluzione “spintaneo”), anche perché è candidato ufficialmente

FIBA-FIP: I dolori del giovane Gianni (Petrucci) e la spada di damocle di Baumann
(di Marcel Vulpis) – Non sa più dove sbattere la testa Gianni Petrucci, presidente della Federbasket, che, dopo l’ultimo mandato CONI da presidente, aveva scelto la FIP come “buen retiro“. E’ finito, invece, nel cul de sac della lite FIBA-ULEB-Legabasket italiana, di cui, oggi, è difficile immaginare una soluzione finale