Ernst&Young fotografa il contributo della English Premier League all’economia del Regno Unito
(di Francesca Diana) – L’economia del Regno Unito ha beneficiato di 7.6 miliardi di euro di giro d’affari proveniente dalla English Premier League (EPL), durante la stagione 2019/2020, secondo uno studio di Ernst & Young LLP, nonostante in quell’annata ci sia stata una sospensione di oltre 3 mesi a causa della pandemia da Covid-19. Sempre secondo lo studio, il contributo sostenuto dai vari settori è aumentato dell’840% dalla stagione 1998/1999, pari a una cifra intorno a 3,1 miliardi di sterline.
La Premier in quell’annata complicata (2019/20), contraddistinta dalla chiusura degli stadi, solitamente con un pubblico pari al 97.8%, e i rinvii delle giornate di campionato, è riuscita a sostenere 94 mila posti di lavoro. L’impatto maggiore si è fatto sentire nelle aree londinesi, grazie al sostegno di squadre come Arsenal, Tottenham Hotspur e West Ham United, generando un indotto di 27 mila posti di lavoro full-time.
Il successivo maggior impatto è arrivato dal Nord-Ovest, circa 20 mila posti di lavoro, principalmente composto dal Liverpool e dalle due squadre di Manchester, City e United, e infine c’è la parte centrale, le cosiddette Midlands, da dove provengono il Leicester City il West Bromwich Albion, e la costa del Sud, dove si trova il Southampton FC. Non bisogna poi dimenticare il sostegno che hanno ricevuto le serie minori dai club della Premier: i contributi di solidarietà ammontano a 96.6 milioni di sterline per i cinque livelli di campionato sotto la Premier, 219.1 milioni di “paracadute” per i soli club della Championship, e 39,6 milioni di finanziamenti dell’Accademia a favore dello sviluppo dei giocatori.
Nel 2012 infatti è stata lanciata la “Elite Player Performance Plan”, con l’obiettivo di sviluppare al meglio i giocatori d’èlite attraverso i vari finanziamenti alle accademie giovanili, per circa 800 milioni di sterline, aumentando la qualità delle infrastrutture e dei coaching staff, con standard di benessere più elevati. Grazie a questi investimenti vi sono molti più allenatori che lavorano in questi settori, da 250 (del pre-lancio del piano) agli 800 odierni, migliorando quindi la qualità degli allenamenti per i ragazzi che aspirano a diventare calciatori professionisti.
Oltre l’85% dei partecipanti hanno proseguito infatti la carriera nei professionisti o semi-professionisti, ottenendo anche borse di studio all’estero. Un esempio del successo di questo programma è quello dell’estate del 2017, dove l’Inghilterra divenne la prima Nazione della storia a vincere tre titoli nello stesso anno, portando a casa i Mondiali Under 17, i Mondiali Under 20 e la Coppa Uefa under 19. Tra i giocatori premiati all’interno di questi tornei si possono riconoscere Phil Phoden, attuale giocatore del Manchester City, Dominic Solanke attualmente in forza al Bournemounth, e Mason Mount, centrocampista del Chelsea.
Anche il settore svolge un ruolo chiave negli investimenti della prima Lega inglese, si può evincere nell’accordo Premier League Productions: si tratta una parternship tra la Premiership e la IMG, un’agenzia globale di sports-marketing, eventi e talent management, con sede a Stockley Park, nella sede Ovest di Londra. Questa piattaforma ospita la più grande produzione e distribuzione nel Regno Unito, dando lavoro a 242 impiegati. L’obiettivo di questa collaborazione è quello di distribuire le partite attraverso 120 emittenti, che hanno la capacità di personalizzare il servizio, fornendo contenuti innovativi e di alta qualità.
Oltretutto, questa grande industria negli ultimi anni ha sviluppato svariate iniziative benefiche, volte a migliorare il livello di scolarizzazione, con programmi mirati lanciati come il Primary Star, la salute sia fisica che mentale, la coesione delle comunità e anche il livello di partecipazione all’attività sportiva che oltre all’Inghilterra si estendono anche nel Galles. Oltre 500 mila hanno partecipato a queste iniziative, di cui il 36 % appartenente al genere femminile.
Dalla stagione 2016/2017, è stato anche lanciato un programma per aiutare il coinvolgimento di persone affette da disabilità, raccogliendo un’adesione di 27 mila individui. Degna di nota anche partnership con la Stonewall, principale movimento per i diritti degli omosessuali nel Regno Unito, che mira a migliorare l’inclusione della comunità LGBTQ+, partecipando a campagna come la Rainbow Laces, caratterizzata da due turni di partite in cui sarà la promozione dello stesso movimento.
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