Sotto il profilo calcistico c’è stato subito il primo squillo di tromba con l’acquisto di Robinho dal Real Madrid. Circa 40 milioni di sterline per il fantasista brasiliano. Una cifra mai spesa in Inghilterra per il cartellino di un giocatore e tanto meno dal ManCity, fino a oggi seconda squadra della città di Manchester. 

L’ADUG ha le idee chiare. Vuole conquistare la Premiership e la FA cup entro un anno e entrare in Champions nell’arco di un biennio.

Dietro questa importante società del golfo Persico (la sede è a Abu Dhabi) c’è la Hydra Properties, che ha firmato, di recente, un endorsement a favore del Comitato olimpico nazionale. HP sta investendo in misura massiccia nella metropoli di Dubai sul terreno dell’edilizia. I più grandi complessi di entertainment o le abitazioni più di lusso all’interno di Dubai Sports City portano la firma di questa società. L’ADUG ha interesse a entrare sul mercato britannico, legandosi a un marchio storico come il Manchester City, per la qualità di investitori che potrebbe appunto intercettare non solo nel Regno Unito, ma più in generale sul continente europeo (visto che la Premier league è una vetrina di altissimo profilo). (riproduzione riservata)

L’operazione di acquisizione del Manchester City da parte della cordata araba guidata dall’Abu Dhabi United Group for Development (ADUG) ha una duplice valenza: sportiva ed economico-finanziaria.