Federazioni Italiane

Esclusiva – Intervista a Francesco Ghirelli (Lega Pro) sullo stato dell’arte del calcio

La riforma della Lega Pro. Lo scorso anno ai nastri di partenza c’erano 90 squadre, quest’anno partirà con 76 (rappresentano quasi tutta l’Italia). Questi i tratti salienti:


Tre sono gli snodi fondamentali. Il primo: l’Aic deve accettare l’inizio della riforma dall’anno prossimo e la progressiva riduzione della Lega Pro a tre gironi con il totale di 60 squadre. Se non accetta si rischierà un veto. Si dovrà arrivare a tre gironi da 20 nel 2014. Bene, pur di trovare un accordo siamo pronti a posticipare di un anno lo startup. In secondo luogo, vogliamo introdurre l’obbligatorietà dei giovani nell’11 iniziale. Per fasce di età, con più rigore. 


E’ stato varato nelle ultime settimane un “Codice etico”, con il quale le società hanno l’obbligo di denuncia su tutte le anomalie che ravvedono al loro interno, dal doping alle presunte combine di partite. I soggetti che operano per tutelare lo sport, quale momento di formazione e aggregazione sociale, dovranno assumere condotte attive di vigilanza, prevenzione e denuncia per reprimere ogni rischio di illegalità. Per quest’ultime è stato siglato un accordo con Sportradar, società leader a livello mondiale per la fornitura di dati e statistiche collegati allo sport, specializzata in particolare nei servizi anti-frode e di integrità dei dati relativi alle scommesse sportive.  Già nell’autunno 2010, la Lega Pro aveva avviato le trattative per la definizione di un accordo con Sportradar ed è l’unica lega di terza divisione in Europa ad aver stretto un accordo con Sportradar (lavora abitualmente con diverse leghe calcio europee ed extra-europee).


Sul tema delle scommesse anomale il direttore generale della lega Pro ha le idee ben chiare: “Se analizziamo ciò che sta avvenendo nel mondo a livello di criminalità organizzata è chiaro che il mondo del calcio nella sua globalità si trova talvolta a doversi difendere con le pistole ad acqua…Ormai non è più solo la criminalità organizzata di casa nostra, ma vere e proprie centrali internazionali che sono spesse basate nel sud-est asiatico. Di fronte a questo fenomeno che è scoppiato prepotentemente in questi ultimi anni la Lega Pro ha risposto firmando un contratto con Sportradar e adottando un codice etico, attraverso il quale intendiamo esplicitare le nuove regole di comportamento per club e tesserati”. 


“Non ci sono più le risorse economiche di alcuni anni fa nel calcio italiano, se non comprendiamo questo aspetto sarà difficile trovare le giuste soluzioni e anche lo sciopero attuale dei calciatori è parte integrante di questo discorso, nella sua globalità”, ha dichiarato Francesco Ghirelli, direttore generale Lega Pro, all’agenzia Sporteconomy.it. 

“Bisogna rifondare il calcio dalle fondamenta”, prosegue Ghirelli, “e per farlo come Lega Pro abbiamo pensato, nell’arco dei prossimi anni, di scendere ulteriormente dagli attuali 76 club ai 60,  puntando contemporaneamente alla valorizzazione dei territori e del calcio di provincia. Il calcio di Lega Pro deve diventare più stabile sotto il profilo economico e valorizzare i giovani. Riducendo i costi gli stessi club riusciranno a regime a produrre conti più in linea con gli elementi-tipo di un sano bilancio. Dobbiamo proporre un altro tipo di calcio, diverso da quello della serie A. Non possiamo scimmiottare i progetti dei club della massima divisione, dobbiamo piuttosto trovare un nostro punto di equilibrio”. 
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Marcel Vulpis

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