IN ESCLUSIVA PER SPORTECONOMY Glen Bourke, CEO della Volvo Ocean Race, racconta le novità della prossima edizione della regata intorno al mondo per imbarcazioni di 70 piedi con equipaggio.

La selezione delle location, che hanno ospitato ed ospiteranno le tappe dell’evento, dipende dalla disponibilità dei porti che, facendone richiesta, sono in grado di superare i nostri criteri selettivi; partendo dalle infrastrutture alla sicurezza, dal supporto marketing all’organizzazione. Idealmente vorremmo adottare il modello che ha avuto molto successo nell’edizione 2005-2006 in cui  la Galizia era rappresentata sia da una barca che dalla tappa in questa regione. Una possibilità del genere è quella che crea i migliori benefici dall’evento. Invece la partecipazione all’evento è legata ai sindacati in grado di raccogliere fondi a sufficienza per lanciare una campagna di almeno 15milioni di dollari. Il numero ideale di equipaggi è otto; mentre il numero ideale di tappe dipende dalla domanda e dalla rotta che si deciderà di tracciare per il giro del mondo.

La regata, nell’edizione 2005-06, ha permesso di ottenere una “reach” televisiva di circa 1,8 miliardi di telespettatori, secondo quanto risulta alla società di ricerca cui la Volvo ha commissionato lo studio; c’erano news quotidiane e trasmissioni sull’argomento in circa 190 paesi; speriamo nell’edizione 2008-09 migliorare tale performance.

Questo ci permette di essere sempre disponibili ad accogliere nuovi sponsor; tranne per le aziende del tabacco, troppo legate alle normative territoriali, che cambiano a seconda del paese, esploriamo sempre l’interesse di aziende di qualsiasi settore.

I nuovi mercati quali Asia, India e Medio Oriente, aprono una vasta gamma di nuove opportunità commerciali, anche se ne esistono anche di non esplorate nei mercati tradizionali; la VOR è un evento di natura globale che genera un “media coverage” mondiale impressionante.

Quindi la Volvo ha deciso di acquistare l’evento unicamente per le opportunità Business to Business che la regata offre; non è stata una decisione per contrastare altre aziende del settore automotive che sfruttano la vela come BMW e AUDI. A dimostrazione di questo la decisione è stata presa congiuntamente da Volvo Car Corporation e Volvo Group perché la vela viene vista come uno sport dalle incredibili potenzialità: VOLVO OCEAN RACE: LIFE AT THE EXTREME

 (riproduzione riservata)(A.M.)

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