EURO 2020: WEMBLEY OSPITERÀ’ 60.000 TIFOSI PER LE SEMIFINALI E PER LA FINALE
Tutti i possessori di biglietto dovranno seguire una serie di rigidi requisiti di ingresso, come l’aver effettuato un tampone Covid-19 con esito negativo o una prova di vaccinazione completa, 14 giorni prima dell’appuntamento.
“Siamo entusiasti che più fan potranno ora attraversare i tornelli di Wembley e godersi le finali di Euro 2020”, ha dichiarato il segretario alla cultura del Regno Unito Oliver Dowden. “Mentre continuiamo a fare progressi sulla nostra tabella di marcia, mantenere la sicurezza pubblica rimane la nostra massima priorità. Abbiamo lavorato a stretto contatto con l’Uefa e la FA per garantire l’adozione di misure di salute pubblica rigorose e rigide, consentendo al contempo a più fan di vedere la fase finale del torneo dal vivo. Infatti, le finali promettono di essere un momento indimenticabile nella nostra ripresa nazionale dalla pandemia”.
“È una grande notizia che così tanti fan potranno guardare le ultime tre partite di Euro 2020 dal vivo”, ha dichiarato Ceferin. “Gli ultimi 18 mesi ci hanno insegnato, sia dentro che fuori dal campo, quanto i tifosi siano parte integrante del calcio. Questo torneo è stato un faro di speranza per rassicurare le persone che stiamo tornando a uno stile di vita più normale e questo è un ulteriore passo avanti. Sono grato al primo ministro e al governo del Regno Unito per il loro duro lavoro nel finalizzare questi accordi con noi, per rendere le fasi finali del torneo un grande successo a Wembley”.
Una fonte del governo ha affermato che ci sono stati colloqui positivi per affrontare i problemi relativi alle restrizioni del coronavirus per i funzionari e per i VIP e che “sono in fase di elaborazione i dettagli finali”, con i ministri che, comunque, hanno indicato che alcune restrizioni rimarranno, in ogni caso, in vigore.
Il ministro della Cultura, la baronessa Barran, ha affermato, infatti, che i VIP o gli ospiti accreditati non sarebbero esenti da restrizioni, ma potrebbero invece lasciare l’isolamento solo per eventi ufficiali, che sarebbero soggetti a test e accordi di bolla con un codice di condotta molto rigoroso.
Nel frattempo, la Puskas Arena di Budapest è stata proposta come una potenziale alternativa nel caso in cui le partite non potessero essere disputate a Londra, mentre il primo ministro italiano Mario Draghi ha anche suggerito la soluzione dell’Olimpico di Roma.
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