“EURO2012: che figuraccia ignobile…”
Dopo “Calciopoli” atto I e II (da poco partito) e il “caso Catania”, l’Italia finisce nuovamente agli onori della cronaca per una nuova figuraccia. Una débacle a carattere politico, dove il titolo di campioni del Mondo non è servito assolutamente a nulla. Quando si partecipa ad una gara internazionale la sconfitta fa parte del gioco, ma allora mi chiedo non era meglio capire prima di candidarsi che questo sarebbe stato il finale (tanto atteso)?. Ma questi nostri grandi dirigenti che fanno politica sportiva nei massimi consessi internazionali non l’avevano veramente capita? E allora perchè dobbiamo continuare a pagarli? In un’azienda normale un gruppo di lavoro che partecipa ad una grande commessa e viene superato dall’outsider viene immediatamente mandato a casa, da noi no. Più perdono, più ci espongono a figuracce, più rimangono tranquillamente ai loro posti. Ma la parola “meritocrazia” entrerà mai nel dizionario del lavoro italiano? Secondo noi no. E’ più facile collaborare con i polacchi, gli ucraini che con gli italiani. Questa è la triste realtà.
Una cosa, però, evitatela da oggi in poi, per favore. Non mostratevi superiori senza esserlo, almeno. Da oggi se lo possono permettere solo i dirigenti sportivi polacchi e ucraini. C’è stato qualche mese fa un ex dirigente di un club di serie “A” che mi disse: “…guarda che gli ucraini stanno recuperando a vista d’occhio..non vorrei che alla fine ci superano sul filo di lana”. Il colloquio avvenne con questa persona due mesi fa. Non era chiaramente un dirigente della Federcalcio.
E i nostri titolati top manager dov’erano allora?. Un monito come Sporteconomy.it lo lanciamo. Attenzione a continuare ad operare in questo modo, perchè prima o poi ci sarà la chiusura del rubinetto e la gente si stancherà di pagare le auto blu a “top manager” che non riescono nemmeno a capire come finirà una gara internazionale del livello di Euro2012. Attenzione cari signori! Anche i fessi rischiano di stancarsi.
Ultima cosa: non cerchiamo di nasconderci dietro Calciopoli, perchè in Polonia c’è stato di recente un caso di corruzione degli arbitri ben più grave di quello italiano. Meglio tacere e rimboccarsi le maniche.
* direttore agenzia SPORTECONOMY.IT
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