EuroRoma2024…Coming Soon! Intervista ad Alfio Giomi (già presidente FIDAL)
(di Marcel Vulpis) – “Coming Soon”. Può sembrare il promo di un film invece è l’unico messaggio (abbinato al logo di European Athletics Championship), che appare, per il momento, in bella mostra (nella foto in primo piano), sul sito degli Europei. L’evento capitolino è in programma dal 7 al 12 giugno 2024 allo stadio Olimpico di Roma.
Un evento sotto l’egida della Fondazione “EuroRoma 2024”, presieduta da Stefano Mei, che, a sua volta, da circa 2 anni, guida anche la FIDAL. Una Federazione che, oggi, può vantare due delle più importanti medaglie olimpiche conquistate a Tokyo 2020*: il velocista Marcell Jacobs e l’altista Gianmarco Tamberi. Entrambi tra le stelle più attese di questa importante kermesse.
Dopo 50 anni Roma sarà di nuovo al centro dell’atletica europea, nell’edizione che si terrà, tra l’altro, prima dei Giochi di Parigi 2024. L’Olimpico infatti ha accolto, per la prima volta, l’evento nel lontano 1974. Una rassegna diventata famosa per l’oro nei 200 metri dell’indimenticato Pietro Mennea (argento anche nei 100 piani e nella 4×100). Un’edizione che viene ricordata, inoltre, per il primo podio di Sara Simeoni, bronzo nel salto in alto.
Più in generale EuroRoma2024 è la 3a rassegna continentale sul suolo tricolore se si considera anche Torino ’34.
Ma torniamo indietro di quasi 3 anni, quando il 9 novembre del 2020, la FIDAL (allora guidata dal dirigente toscano di lungo corso Alfio Giomi) riuscì a superare nettamente (14 voti a 2) i polacchi di Katowice durante le votazioni in seno al Council (in video conferenza) dell’European Athletics (l’organo di governo dell’atletica in Europa). Una vittoria schiacciante su una municipalità (Katowice) certamente non famosa nel mondo come la metropoli di Roma, ma assolutamente moderna e in grado di attrarre ogni anno milioni di euro di investimenti (attualmente è la “capitale” degli eSports in Europa).
In quei giorni lo stesso Giomi ebbe a dichiarare: “Mai ci sono stati impegno e chiarezza così forti da parte delle varie istituzioni a partire dal Governo (un esecutivo gialloverde, nda). L’aveva impostata il ministro Giorgetti e l’ha portata avanti il ministro Spadafora: una ‘copertura’ particolarmente significativa per gli Europei. Così come è serio l’impegno di Roma Capitale e della Regione. E a livello promozionale, non c’è dubbio che vogliamo organizzare nelle piazze di Roma e di tutta Italia una serie di eventi nei luoghi più caratteristici delle città”.
Sempre all’epoca la FIDAL riuscì a riunire diversi soggetti istituzionali (oggi presenti all’interno della Fondazione EuroRoma 2024), come il Governo (attraverso l’operatività del Dipartimento dello Sport di Palazzo Chigi), la Regione Lazio, Roma Capitale, il Coni e Sport e Salute. Un’alleanza sinergica che risultò, tra l’altro, molto apprezzata in sede di assegnazione degli Europei. A poco più di 365 giorni dall’evento sportivo ne abbiamo parlato proprio con colui che fu l’artefice di quel successo oggi gestito da Stefano Mei (FIDAL) e dal board della Fondazione: ovvero l’ex presidente federale Alfio Giomi (nella foto sotto).
D: Giomi, perché e come nacque l’idea di istituire una Fondazione per la gestione dell’evento EuroRoma2024?
R: Dalle interlocuzioni frequenti che avemmo con il presidente del gruppo di valutazione della European Athletics emerse l’esigenza di far affidamento ad una realtà (appunto la Fondazione), che potesse garantire la Federazione da qualsiasi rischio futuro (soprattutto in ambito economico). Capii immediatamente che se fossimo riusciti ad avere le istituzioni al nostro fianco la nostra candidatura sarebbe stata molto più forte e credibile.
Da lì la creazione della Fondazione fu un passaggio naturale oltre che obbligato. A posteriori sicuramente uno dei punti di forza tecnici del progetto, oltre all’idea di lasciare, post manifestazione, una “legacy” importante per lo sviluppo del movimento dell’atletica. Per questa ragione partecipammo al Bid di “EA”. Non ci interessava l’organizzazione tout court dell’evento Europei, ma sfruttare 4 anni di attività ed eventi collaterali.
D: Siamo a poco più di anno dagli Europei. Cosa resta di quell’idea?
R: Direi ben poco. Dovevamo sfruttare al massimo il quadriennio che ci avrebbe portato all’evento. Alla fine l’Europeo si esaurisce in meno di 7 giorni. Sono sicuro che l’evento sportivo sarà bellissimo e di grande livello tecnico, ma abbiamo perso un’occasione storica che non tornerà più per molti anni. Come “legacy” resterà ben poco!
D: Cosa prevedeva il suo progetto, post assegnazione degli Europei?
R: C’erano una serie di progetti innovativi che avrebbero fatto di questa edizione “italiana” un evento unico oltre che straordinario. In sintesi 4 macro progetti.
D: Ce li spieghi meglio…
R: Intanto avevamo pensato ad un “Villaggio della Gioventù Europea” presso il centro di preparazione olimpica dell’Acqua Acetosa. Nelle settimane che ci avrebbero portato alle gare qui avremmo riunito, da tutta Europa, i migliori 800 giovani del nostro continente (nelle vesti di super volontari). Un’operazione mai pensata, prima d’ora, da una federazione sportiva.
Il secondo progetto riguardava il Giro d’Italia di ciclismo, coinvolgendo tutte le città sedi di gara della “Corsa Rosa”. Una promozione incredibile per l’evento EuroRoma2024. Ne avevamo parlato sin da subito con RCS Sport disponibile a supportarci nel delivery dell’operazione. Tutto questo doveva avvenire, di anno in anno, fino al 2024. E invece non è mai partito.
D: Ed è avvenuto?
R: Direi proprio di no e farlo il prossimo anno, a pochi giorni dalle gare, per attivare almeno l’ultima stagione di questo progetto, non avrebbe alcun senso. Sarebbero risorse sprecate. Per fare bene tutto quello che avevamo studiato servivano almeno due anni pieni. Ormai mi creda è troppo tardi, purtroppo!
D: Andiamo avanti. Quali altri progetti furono studiati?
R: Sicuramente avremmo trasformato la Mezza Maratona “Via Pacis” di Roma, dal 2021 al 2023, in uno strumento di promozione degli Europei, per arrivare all’idea di una mass race con oltre 50mila runner (al netto degli atleti professionisti in gara). Uno spot incredibile a livello mondiale per la Capitale d’Italia. Anche questo progetto chiaramente non è stato realizzato. L’unico che sta vedendo la luce è il Museo Pietro Mennea, ma non in “chiave” Europei (visto che lì l’idea era dare centralità all’anniversario dai 50 anni della vittoria del campione pugliese). Poi dovevamo potenziare, con Roma Capitale e Regione Lazio, una serie di attività promozionali finalizzate a far conoscere il nostro sport nelle scuole capitoline e del territorio laziale.
D: Quindi che ricaduta avremo?
R: Ripeto. Sotto il profilo tecnico sportivo vedremo un bellissimo evento sportivo, ma se parliamo di ricaduta è chiaramente minima. Possiamo recuperare tutto, ma non tre anni di inattività.
D: Questo impatterà anche sui potenziali ricavi?
R: E’ molto probabile. Avevamo un progetto di ticketing molto innovativo per arrivare a introitare 5,5 milioni di euro dalla sola biglietteria, ma per raggiungere questo traguardo bisognava partire nel 2021. Il budget di EuroRoma2024, tra cash e servizi, si aggirava sui 29/30 milioni di euro. Ma alla luce di questi ritardi è chiaro che dovrà essere rivisitato fortemente al ribasso, perché non c’è più tempo per realizzare determinati progetti e farli oggi tanto per farli sarebbe anche un boomerang. Quel budget, studiato nel 2020, in fase di candidatura (sia per la parte costi che per i ricavi), non è più attendibile.
L’evento, tra l’altro, ebbe dall’allora ministro allo Sport Vincenzo Spadafora il via libera per un contributo “pubblico” pari a 8,8 milioni di euro (il 30% sul totale del budget, stimato in 29,5 milioni, così come previsto nel testo del bando (sotto nella tabella allegata i fondi assegnati nel 2020) anche per altri organizzatori di eventi sportivi internazionali che si tengono sul suolo nazionale). Il contributo dello Stato non può superare infatti la percentuale del 30%, ma il budget di EuroRoma2024 è stato comunicato nel gennaio 2021 e in base a quello è stato definito un contributo di circa 9 milioni di euro. Un problema tecnico non da poco da risolvere per gli attuali organizzatori.
Nei giorni scorsi poi il presidente Mei è stato intervistato dal “Corriere dello Sport” e sulle colonne del quotidiano sportivo ha tuonato pesantemente facendo notare che teme l’ingerenza della politica. Un intervento non particolarmente apprezzato in ambienti governativi.
Nella realtà, ad oggi, gli unici fondi a disposizione della Fondazione sono quelli pubblici. Logico, quindi, che la politica stia osservando attentamente le mosse della Fondazione, dove la coincidenza del ruolo del presidente della Fondazione con quello di guida del FIDAL è ben visibile a tutti da tempo.
“All’epoca” sottolinea in chiusura Giomi “sono stato AD e Presidente ad interim della Fondazione (in attesa di una figura terza, nda), ma dopo essere uscito dalla FIDAL, altrimenti io per primo avrei rischiato di essere tacciato di potenziale conflitto di interesse negli atti da compiere e/o da firmare.”
D: Per chiudere: l’immagine del cartello con la sola scritta “coming soon” a poco più di un anno dall’evento?
R: No comment…
- Le medaglie dell’atletica italiana conquistate a Tokyo2020:
- 100m maschile – Lamont Marcell Jacobs · Oro.
- Salto in alto – Gianmarco Tamberi · Oro.
- Marcia 20km maschile – Massimo Stano · Oro.
- Marcia 20km femminile – Antonella Palmisano · Oro.
- Staffetta 4×100 maschile –Italia con Lorenzo Patta, Marcell Jascobs, Eseosa Desalu, Filippo Tortu · Oro.
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