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Eventi – La Discussione analizza il business mancato dei Giochi di Pescara 2009

Comunque vada "non" sarà un successo. E’ l’unica cosa di cui sono certi addetti ai lavori, media o i semplici cittadini, a meno di 90 giorni dalla 16ima edizione dei Giochi del Mediterraneo, in programma a Pescara dal 26 giugno al 5 luglio. Dopo aver fatto fuoco e fiamme per acquisire l’organizzazione dell’evento la comunità abruzzese è praticamente implosa a tutti i livelli.
Regione Abruzzo commissariata, sindaco di Pescara dimesso, tre diversi commissari/supervisori negli ultimi tre anni. Un valzer di poltrone che non ha aiutato la programmazione. Consulenti prima chiamati a raccolta, poi spediti in parte a casa. In una situazione del genere era praticamente impossibile catturare l’interesse dei potenziali sponsor. Infatti a meno di tre mesi dall’evento di investitori pubblicitari nemmeno l’ombra e sul sito ufficiale (www.pescara09.it) non appare la voce "sponsor". Di fronte a questa fotografia è difficile pensare a una manifestazione che possa chiudere in “positivo”.
Secondo quanto risulta a La Discussione, attualmente il Comitato organizzatore locale sta operando una serie di tagli, che, alla fine, saranno valorizzati in 15 mln di euro, ma nel suo complesso Pescara non costerà meno di 45 mln di euro.
In pratica zero (per il momento) dagli sponsor, briciole dai diritti tv (con la Rai che ancora non ha dato il via libera come broadcaster), merchandising che genererà solo altre briciole, biglietteria tutta ancora da valutare. Praticamente i Giochi del Mediterraneo saranno solo un costo per la collettività sia locale, che nazionale. Anche perchè i 45 mln di euro spesi arrivano direttamente da leggi statali e da contributi locali.

Il business plan della manifestazione abruzzese prevedeva entrate commerciali (sponsorship, diritti tv, pubblicità, ticketing ecc.) per 22,4 milioni di euro. Ben 7,7 milioni di euro dagli abbinamenti sponsorizzativi, 3 milioni di euro dal merchandising e più di 3,2 milioni dallo sfruttamento dei diritti pubblicitari. Nella realtà, però, fino a oggi non è stato individuato alcun partner. Siamo di fatto all’anno zero e i costi gestionali continuano a crescere. C’era per esempio il tempo per individuare un’agenzia di sports-marketing per sviluppare un piano commerciale. Nulla invece è stato ideato, programmato o gestito.
Per il momento si parla di due piccole aziende in arrivo: la Ellesse e l’acqua Santachiara, ma di fatto si tratta di semplici forniture di prodotto.
C’è da chiedersi quindi qual è la ragione che ha mosso gli amministratori abruzzesi ad acquisire il format Giochi del Mediterraneo, se poi questo doveva essere il finale (già scritto secondo molti). Un altro “bagno di sangue” nel nome dello sport, ma pagato amaramente dal portafoglio degli italiani.

fonte: La Discussione

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Marcel Vulpis

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