Formazione&Convegni

Eventi – La Virtus propone le giornate di approfondimento di “Obiettivo Giovani”

Tema di grande attualità ed interesse quello del terzo modulo del corso di formazione di "Obiettivo Giovani" che si è svolto oggi pomeriggio al Palazzo delle Federazioni. Titolo dell´incontro, moderato da Luigi Capasso, editore di Sport Club, è stato “La sicurezza negli impianti sportivi: un dovere o una necessità?”.

In sala, fra i presenti, oltre al Presidente della Virtus Roma Claudio Toti, c´erano diversi addetti ai lavori, sia del Coni sia delle Istituzioni. Sono intervenuti: Cardinaletti, Presidente dell´Istituto per il Credito Sportivo, Luca Pancalli, Presidente del Comitato Italiano Paralimpico e Vice Presidente Guinta Coni, Giuseppe Capua, Delegato del Sindaco per l´impiantistica del Comune di Roma, Diego Nepi Molineris, Direttore Direzione Impianti Sportivi e Parco Foro Italico di CONI Servizi, Delia Santalucia Bini, Presidente dell´Associazione Alessandro Bini e Luigi Traversa, Responsabile Palazzetto dello Sport di Roma.

Ha iniziato il delegato del Sindaco Alemanno, Capua: “Due sono gli obiettivi del Comune in tema di sicurezza degli impianti – ha detto -, il primo è un censimento degli impianti di Roma, che stiamo già portando avanti con il Coni, successivamente ci occuperemo di modificare i criteri di omologazione delle strutture sportive, fissando standard di sicurezza idonei e sufficienti. Ad oggi il Comune di Roma ha già stanziato 500 mila euro solo per la sicurezza degli impianti della Capitale”.
Diego Nepi si è servito di diapositive per illustrare tutti i sistemi di sicurezza dello Stadio Olimpico di Roma, in particolare in vista della Finale di Champions League che la Capitale ospiterà il prossimo 27 maggio “Sono 16 milioni di euro – ha detto Nepi – i capitali investiti dal Coni per il rispetto standard di sicurezza europei e per migliorie qualitative della struttura come seggiolini sugli spalti, ristorazione, tornelli, area ospitalità,etc.”. Facendo riferimento all´attualità, Nepi ha poi accennato anche all´utilizzo e la sicurezza degli impianti sportivi anche in caso di emergenze come ad esempio i terremoti.
Dallo Stadio Olimpico al Palazzetto dello Sport di Viale Tiziano, Luigi Traversa, responsabile dell´impianto, ha illustrato quali siano i principali accorgimenti da prendere per garantire la sicurezza infrastrutturale del Palazzetto stesso, la sicurezza degli spettatori e la sicurezza dei partecipanti, di chi cioè, come gli atleti, usufruiscono del campo e delle sue aree per svolgere attività sportiva. Traversa ha concluso il suo intervento affermando che la sicurezza negli impianti sportivi è un dovere, in quanto bisogna rispondere a delle norme di legge ben precise, ma è altresì una necessità, per far sì che tutti possano vivere lo sport in piena tranquillità. “Ma la sicurezza impiantistica – ha detto infine il responsabile del Palazzetto – è soprattutto una opportunità, perché bisogna dare una accezione positiva al concetto di sicurezza: la sicurezza di un impianto è una opportunità per il pubblico ad assistere a uno spettacolo con serenità, una opportunità per l´atleta di svolgere al meglio la sua attività, una opportunità per chi gestisce l´impianto di fare della sicurezza il fiore all‘occhiello della gestione dell‘impianto stesso”.
Luca Pancalli, pur concordando con quanto detto da Traversa, e cioè che la sicurezza negli impianti è sia un dovere sia una necessità, ma che può essere considerata anche come una opportunità, ha sottolineato l´importanza di come l´attenzione vada rivolta non solo ai grandi impianti come lo Stadio e il Palazzetto, ma anche e soprattutto alle migliaia di campetti e di palestre sparsi per il nostro paese. “Bisogna però agire – ha detto Pancalli -. Troppo spesso in Italia si interviene quando il danno si è già verificato e si fa poco o nulla invece per prevenire gli eventuali incedenti. Ben vengano i tanti convegni e tavole rotonde sul tema, ma oltre alle parole ci vogliono i fatti. E con questi fatti bisogna partire dalla base, da tutte quelle palestre e campetti, di cui dicevo prima. La sicurezza va intesa in chiave strategica per la costruzione e la gestione degli impianti, bisogna fare in modo che si crei sensibilità e cultura nei confronti di questo tema”. Pancalli, costretto su una carrozzina a rotelle, ha anche fatto gli esempi di come negli impianti sportivi non vengano mai considerate le necessità dei disabili.
Delia Bini, mamma di Alessandro morto 14 mesi fa su un campo da calcio in seguito ad un colpo accidentale contro un rubinetto di un irrigatore, è presidente della Associazione intitolata al figlio: “Il nostro obiettivo – ha detto commossa – è proteggere l´atleta, soprattutto quello dilettante, che poi sono quelli più numerosi. Stiamo già lavorando con il Coni e con le Istituzioni della città per indire la Giornata della sicurezza nello sport. Sono troppi i campi e le palestre, specie di periferia, che presentano pericoli di ogni genere, basterebbero anche poche e semplici accortezze per vivere lo sport in sicurezza e per non rischiare la vita”.

L´intervento di Cardinaletti del Credito Sportivo ha chiuso il terzo modulo: “Siamo una banca che offre aiuto allo sport – ha detto -, ma non aiutiamo solo i grandi privati come nel caso della Juve per costruire il suo stadio, ma anche le istituzioni pubbliche per costruire o migliorare i campetti di periferia. Con il Comune di Roma le operazioni sono passate da un totale di 250 nel 2005 a 700 nell´ultimo anno”.

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