F1: LA FIA IMPONE NUOVE REGOLE SUI TEST INVERNALI
Non ci sono dubbi che il cambiamento è figlio delle continue evoluzioni. Come non ci sono dubbi che le scelte per il cambiamento dovrebbero considerare in modo più approfondito i pro e i contro che ne derivano. La scelta di limitare i test invernali in sole 2 sessioni (dal 22 al 25 febbraio e dal 1 al 4 marzo) e in un solo circuito (Montmelo in Spagna) sarà la più importante novità della stagione 2016 con l’obiettivo principe di abbattere notevolmente i costi a conferma della campagna di “abbattimento delle spese” a carico dei team per tentare di avvicinare nuovi investitori al Circus.
La decisione quindi che fa maggiormente discutere e che porterà con se strascichi polemici degli addetti ai lavori è la decisione di eliminare totalmente i test nell’arco dell’anno concentrandoli in soli 8 giorni di prove, successivamente si potranno testare le monoposto soltanto nelle prove libere dei weekend di gara.
Andiamo ora ad analizzare gli aspetti positivi di questa scelta. Primo tra tutti ed unico è l’abbattimento dei costi. Su questo nessun dubbio. Il contro altare mette in evidenza aspetti negativi a nostro parere più pesanti in prospettiva che forse non sono stati considerati o che forse non hanno un peso sufficiente rispetto al tema cardine delle minori spese. Primo tra tutti e forse sottovalutato da coloro che hanno preso questa decisione è l’interruzione di quella catena di montaggio che porta il giovane pilota a potersi cimentare come collaudatore ed avere una vetrina sicuramente importante e la possibilità di continuare ad imparare e conoscere le vetture. Questo passo è fondamentale per diventare un vero professionista. Anche se oggi la tecnologia ha fatto passi da gigante, alla fine è il pilota che, insieme ai dati telemetrici che emergono nelle sessioni libere, fa le scelte in termini di settaggio della monoposto. Quindi il pilota è collaudatore e il collaudatore è pilota. Se interrompiamo questa catena non si vuole più dare quella formazione fondamentale che serve alla crescita di un di un aspirate pilota professionista. Senza test quindi il ‘collaudatore’ e/o il ‘terzo pilota’, chiamatelo come volete, saranno “freezati” per un anno intero e non potranno scendere in pista con le monoposto di F1 e quindi non avranno la possibilità di mettersi in mostra nè testare le vetture per prepararsi ad un futuro nel Circus. Il secondo aspetto negativo è sicuramente la non affidabilità dei test nei simulatori, gallerie del vento etc. In questi casi il vero “stress test” a cui sono chiamate le vetture in pista non ha nulla a che vedere con i simulatori che non possono (seppur si stiano avvicinando tantissimo) riprodurre la realtà alla perfezione. Possiamo parlare di simulatore del motore e forse sull’aerodinamica. Ma non possiamo parlare di affidabilità al 100% nei confronti delle sospensioni, dei pneumatici e di molto altro della vettura. In questo caso è difficile riprodurre alla perfezione le condizioni ambientali per poter mettere a dura prova le componenti che si vogliono testare
Siamo certi che gia dal prossimo GP inizieranno ad emergere i “mal di pancia” su questo tema. Del resto non ci resta che aspettare e capire quali scenari possono aprirsi per dar modo a questa nuova regola di essere più flessibile per il futuro
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