Le facce da…B sono quelle sbarazzine furbette dei vari Insigne, Immobile, Sansone, Sau, El Kaddouri
e tanti altri ancora. Giovani rampanti che hanno dimostrato, con gol e prestazioni
di livello, di meritare la fiducia riposta da società e allenatori anche loro
grandi protagonisti di un campionato, quello cadetto, che sta regalando fin
dall’inizio equilibrio e competitività.

Gli allenatori. Le facce da…B sono anche le loro; Quelle di Pea, Mandorlini e Zeman. Ma
anche Braglia, Maran e Dal Canto senza
dimenticare Ventura, per citarne
solo alcuni.

Giovani esordienti e decani
della panchina, come l’inossidabile Gigi
Simoni al Gubbio. Tutti accomunati dalla profonda conoscenza del calcio
fino in fondo alle sue pieghe più sensibili, sia tattiche che motivazionali.

Le tre facce della
trentesima di B sono Gaetano Auteri, Andrea Mandorlini e Zdenek Zeman.

Auteri – Faccia da…B perché dopo
diciassette partite torna a far vincere la Nocerina
che, nonostante innumerevoli difficoltà, può ancora sperare nella salvezza. E
per questo deve ringraziare il suo mister ma anche il gioiello di Merino che all’ultimo respiro ha
regalato tre punti chiave per continuare a dare un obiettivo concreto alla
stagione.

Mandorlini – Faccia da…B
perché sta portando il Verona dove
nessuno avrebbe mai creduto ad inizio stagione. Stravince nel big-match di
giornata contro il Torino di Ventura
entrando a pieno diritto in gioco per la promozione
diretta, con il secondo posto occupato proprio dai granata che ora dista
solo due punti. I tifosi sognano e la città spera in un derby di A con il
Chievo la prossima stagione.

Zeman – Applausi. Faccia da…B
perché fa piacere vederlo in testa al campionato e fa ancora più piacere vedere
la sua creatura crescere sana e forte, sempre di più.

Una volta si diceva: “In inverno le squadre di Zeman hanno sempre
una battuta d’arresto”. Il Pescara
no, sta ribaltando tutti i pronostici superando brillantemente i mesi storicamente
ostili al tecnico boemo.

Considerando che la
Primavera è solitamente la stagione migliore delle sue squadre, beh, allora c’è
da credere veramente che stiamo assistendo al ritorno di Zemanlandia.

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