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FC BARCELLONA: LO SCANDALO SOCIAL FA TREMARE IL PRESIDENTE BARTOMEU

(di Marco Casalone) – Il F.C. Barcellona, attualmente secondo in classifica nella Liga a un punto dalla capolista Real Madrid e prossimo alla sfida di andata degli ottavi di Champions League contro il Napoli, sta vivendo giorni di enorme confusione.

Secondo indiscrezioni lanciate dall’emittente radiofonica spagnola Cadena Ser il club avrebbe pagato una somma vicina al milione di euro alla “I3 Ventures” (circa 800mila euro), società attiva nel settore di monitoraggio dei social media e nella creazione di contenuti di opinione, per difendere l’immagine del presidente Josep Bartomeu e screditare alcuni tra i più importanti giocatori della rosa ed ex allenatori e dirigenti blaugrana.

Secondo le accusa la I3 Ventures sarebbe collegata ad alcuni account, molto popolari sui social network, che nel recente passato hanno aspramente criticato figure come la stella Leo Messi (attaccato durante la trattativa per il rinnovo del contratto), sua moglie Antonela Roccuzzo, Gerard Piquè (preso di mira per i suoi progetti finanziari extra calcistici) e altri personaggi non più presenti nell’organigramma societario ma ancora fortemente legati alla squadra (la leggenda Xavi Hernandez, l’allenatore Pep Guardiola e l’ex chairman Joan Laporta su tutti).

Tramite un durissimo comunicato ufficiale il presidente Bartomeu ha seccamente respinto le accuse: “Il Barcellona non ha mai ingaggiato alcuna società per screditare giocatori, ex giocatori, politici, dirigenti, presidenti o ex presidenti: è assolutamente falso ed è nostra intenzione difenderci in tutte le sedi competenti da chi ci accusa”; lo stesso Bartomeu ha comunque ammesso l’esistenza di un contratto in essere con la I3 Ventures, ma a suo dire limitato esclusivamente ad una attività di monitoraggio delle reti social, una pratica considerata comune a tutti i club.

Una risposta che non sembra però aver placato l’ira della maggioranza dei membri del consiglio d’amministrazione del Barcellona, a quanto sembra completamente all’oscuro dell’esistenza del rapporto commerciale con la società incriminata: bersaglio delle critiche è in particolar modo Jaume Masferrer, direttore dell’Area della Presidenza e colui che ha materialmente sottoscritto l’accordo con I3 Ventures, mentre ha già presentato le sue dimissioni irrevocabili la direttrice finanziaria Monserrat Fons.

Anche l’annuncio dell’apertura di un’indagine interna non è servita a placare gli animi, tanto da rendersi necessaria la convocazione straordinaria (ed in un luogo mantenuto segreto per evitare l’assalto dei media) della Commissione dei Delegati, uno degli organi più importanti del club ed alla quale partecipano, oltre al presidente Bartomeu, i vicepresidenti Jordi Cardoner, Jordi Moix ed Enrique Tombas, il consigliere Maria Teixidor ed il CEO Oscar Grau.

Inoltre, alcune fonti giornalistiche spagnole riportano di una riunione tenutasi nei giorni scorsi tra i “senatori” dello spogliatoio blaugrana e Bartomeu, con quest’ultimo che avrebbe tentato di convincere i giocatori della totale estraneità della dirigenza rispetto alla questione: apparentemente senza successo, viste le recenti esternazioni di Piquè (che su Twitter ha definito “Marionetta” il giornalista di “Barça TV” Marçal Lorente, schieratosi a difesa del presidente) e del capitano Messi (resosi peraltro protagonista nelle scorse settimane di una feroce polemica con il direttore sportivo Eric Abidal).

Il “Barçagate” sembra dunque essere lontano dall’essere risolto e rischia seriamente di influire anche sulle prestazioni della squadra, ormai attesa alle sfide decisive della stagione.

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