Feltri che ci combini, adesso per Roma2024 diventi grillino?
(di Marcel Vulpis) – Un tempo Vittorio Feltri, giornalista che ha sempre scritto in punta di penna e che tutti noi dovremmo seguire come esempio (almeno stilistico), scriveva molto bene soprattutto di politica ed economia. Dallo scorso 10 agosto si è lanciato su “Libero” in una sfida “inutile”: fare lo specialista anche in un settore che non conosce affatto, ovvero lo sport-business applicato ad un grande evento come i Giochi di Roma2024. Da qui una serie di luoghi comuni, conditi, purtroppo, in salsa “neo-grillina”. E questo ci lascia ancora più sconsolati, perché Feltri è indiscutibilmente una delle migliori firme del giornalismo nazionale.
Roma ladrona, cialtrona, per non dire peggio, è qualunquismo allo stato puro. Così come il solito ritornello del debito delle casse capitoline (e quindi che facciamo ci fermiamo non facciamo più nulla?). Che bella idea Feltri, complimenti veramente.
Poi, sempre il giornalista bergamasco, prende come esempio Atene2004, come se fosse il modello per tutti i Giochi olimpici disputati fino ad oggi. Ricordiamo che il Governo greco ha truffato i propri cittadini nascondendo debiti che già erano pesanti, quindi stiamo parlando di persone borderline. Se questo era il loro governo, come voleva che finisse? Adesso la colpa è l’Olimpiade di Atene, magari utilizzata per nascondere per un po’ di tempo queste magagne di maggiore spessore? La Grecia sarebbe fallita a prescindere dai Giochi.
E poi c’è il colpo di fioretto (immancabile ormai da parte di tutti i detrattori dei Giochi) sui cosiddetti “furbetti del quartierino”, ribattezzati anche come “megalomani”. Ma per caso sta parlando di Luca Cordero (Roma2024) e di Giovanni Malagò (CONI)? Dica, anzi scriva i nomi esatti. Basta con questo giochetto del “dico, non dico, ma scrivo senza fare nomi”. I diretti interessati sono sicuro che le risponderanno almeno sulle pagine del suo quotidiano.
Ci dispiace Feltri, ma ha totalmente sbagliato a scrivere queste cose e ha fatto solo da megafono, suo malgrado, all’ala dura dei M5S, che vede la candidatura capitolina come qualcosa di nefasto. Eh certo, meglio non fare, che fare, così che non si sbaglia mai. Questo è il M5S-pensiero.
Pronti a confrontarci sempre, ma solo su dati e numeri concreti non su luoghi comuni o battute in salsa grillino.
Il fondo di Feltri su Libero sul tema dei Giochi olimpici e della candidatura di Roma2024.
Vittorio Feltri per “Libero quotidiano”
L’antico slogan della Lega bossiana non era elegante: Roma ladrona. Ma si può fare di peggio, oggi che la capitale è in ginocchio: Roma cialtrona è brutto e crudele, ma azzeccato in questo momento in cui la città è abbandonata a se stessa, ad un presente demoralizzante e a un futuro denso di nubi scure.
Non perderemo tempo a ricordare le buche stradali e i sampietrini sconnessi, o l’ immondizia che nessuno distrugge nonostante che i romani siano gli italiani costretti a pagare le tasse più alte affinché il comune distrugga i loro rifiuti. A tutto ciò si aggiunge, purtroppo, un sistema di trasporti pubblici talmente inefficiente da risultare inutile.
Tutte cose note e arcinote che rendono la vita difficile ai cittadini ormai rassegnati a campare male, privi di speranza. Vogliamo solo ricordare alla nuova amministrazione grillina che oltre ai guai che abbiamo sintetizzato in poche righe, c’ è un problema immenso meritevole di essere tenuto in considerazione: il debito mostruoso accumulato negli anni dai predecessori della sindachessa Raggi dei 5 stelle. Si tratta di 12 miliardi di euro.
Una somma enorme che pesa sui conti come un macigno impossibile da rimuovere.
La situazione è grave. Eppure c’ è un sacco di gente che sta facendo il diavolo a quattro affinché Roma possa organizzare le Olimpiadi negli anni Venti. Non si rende conto che qualora i giochi fossero assegnati alla capitale saremmo obbligati a investire una montagna di quattrini per realizzare le strutture necessarie ad ospitare le gare, quattrini che non abbiamo.
E che, quand’ anche ne avessimo abbastanza per sprecarli in una manifestazione del genere, saremmo dei pazzi a non spenderne prima una quantità idonea al fine di riparare le strade, sgomberarle dalla monnezza, e far funzionare in modo civile gli autobus.
Non mi sembra un discorso superficiale o demagogico. Qui bisogna restituire alla capitale un minimo di dignità e consentirle di sfruttare le proprie bellezze che sono (erano) fonte di ricchezza, visto che attiravano milioni di turisti. Roma è stata ridotta a una sorta di pattumiera a cielo aperto e obbliga i romani a campare male. Non è giusto e non è serio.
Sarebbe una follia stanziare miliardi per fregiarsi di una Olimpiade onerosa e per nulla vantaggiosa, mentre il popolo viene giudicato alla stregua di carne di porco e indegno di attenzione. Si dà il caso che le metropoli in cui si sono svolti i giochi abbiano sprecato montagne di denaro senza trarne beneficio alcuno. Atene è l’ esempio più clamoroso del fallimento dei cinque cerchi, portatori insani di sfiga.
Non ce l’ abbiamo con gli atleti, per carità, bensì con la megalomania di coloro che si dannano per portarseli in casa senza averne i mezzi e con l’obiettivo di rubare, specialità in cui i “furbetti del quartierino” eccellono, come si evince dai bilanci dell’Urbe.
1 Comment
ho letto l’articolo di Feltri, mi sembra pacato e condivisibile. Feltri fa delle considerazioni ragionevoli, al di la di qualunque valutazione economica o di business marketing, la questione basilare è che Roma si trova in una situazione di degrado storica senza precedenti, e questa è oggi la priorità non le Olimpiadi. E’ un dato di fatto che può piacere o non piacere ma che purtroppo resta tale. In campagna elettorale al ballottaggio le parti avverse hanno già dichiarato chi era a favore e chi contro le olimpiadi a Roma nel 2024, quindi la votazione popolare è stata già fatta: i romani, consapevoli delle loro esigenze, hanno dato chiaro mandato alla Raggi e al M5S di risolvere i loro problemi, e con il 67% dei voti hanno decretato che le olimpiadi non le vogliono