Fenomeno pirateria in Premier League: Il 9% dei britannici utilizza servizi streaming illegali
(di Lorenzo Vulpis) – Uno studio condotto in sinergia tra Finder.com (sito specializzato nel confronto di dati finanziari) e Onepoll (società di ricerche di mercato) ha svelato alcuni dati significativi riguardo al fenomeno della pirateria nel Regno Unito con un particolare approfondimento sul calcio inglese.
Il sondaggio ha infatti riportato come il 9% dei rispondenti, corrispondente a 4,5 milioni di britannici, abbia guardato almeno un match di Premier League avvalendosi di servizi streaming illegali negli ultimi 12 mesi.
La ricerca, rappresentativa a livello nazionale, ha coinvolto un campione totale di 2.000 personeche sono state intervistate in tutta la Gran Bretagna, con quote rappresentative per genere, età e regione.
Nell’ultimo anno, l’81% dei britannici sostiene di aver utilizzato un abbonamento a servizi di streaming legali mentre il 17% (circa un utente su sei) ha usufruito illegalmente sia di eventi sportivi che di intrattenimento, tra cui film e serie tv.
Lo studio condotto da Finder è solo l’ultimo di una serie di inequivocabili segnali circa la diffusa presenza di una cultura legata alla pirateria nel Regno Unito. Nei mesi scorsi diversi canali illeciti sono stati chiusi e i responsabili di alcuni di essi sono stati arrestati.
I risultati del sondaggio hanno inoltre evidenziato come tra gli utenti che utilizzano siti pirata il calcio è lo sport più visto con una percentuale del 24% mentre il dato relativo allo sport in generale sale al 44%.
Un dato abbastanza preoccupante se si considera che Sky Sports, il principale partner per i diritti tv della Premier League, ha registrato una media di circa 2 milioni di visualizzazioni per gli eventi sportivi trasmessi la scorsa stagione.
Per quanto riguarda invece le fasce di età, dal report si evince come il fenomeno dello streaming illegale sia molto diffuso tra i più giovani. Gli utenti dai 25 ai 34 anni hanno infatti maggiori probabilità di fare uso di contenuti pirata legati al calcio inglese, con il 13% dei rispondenti in questa fascia d’età che ammette di farlo.
Dall’altro lato, solo il 4% delle persone di età superiore ai 55 anni ha dichiarato di agito illegalmente, confermandosi tra i meno propensi a usare servizi illeciti.
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