Ferrari all’italiana
La Ferrari è riuscita anche questa volta a stupirci, ma non sui circuiti di gara . Il lungo braccio di ferro che aveva quasi portato alla rottura tra la scuderia italiana e l’organizzazione della Formula 1, si è improvvisamente risolto con il rientro del team di Montezemolo tra i partecipanti al circuito di Formula Uno. Non conosciamo quali siano stati i punti dell’accordo e quanti soldi in più otterrà la scuderia italiana (tutti meritati tra l’altro) dal nuovo abbraccio con il patron Ecclestone, ma certo è che questa soluzione rompe il fronte delle scuderie che in netta opposizione alla gestione di Ecclestone avevano dato vita al progetto alternativo alla F1.
Si è passati così dalla quasi rottura alla riappacificazione; ma la Ferrari ha provocato inspiegabilmente una nuova frattura , quella con i team con cui aveva creato la GPWC, la società che avrebbe dovuto gestire il nuovo circuito. Mercedes, Bmw e Renault sono rimaste così abbandonate in una “guerra” che ci aveva visti prima convinti protagonisti, ma poi improvvisamente arrivare ad una tregua col “nemico” senza avvisare gli alleati, o almeno così sostengono le tre case costruttrici senza che Ferrari abbia smentito. Una capovolta tutta italiana quindi, che dimostra come anche una società accreditata nel panorama internazionale ed abituata a confrontarsi con i mercati esteri, mantenga fino in fondo il vizietto italico dell’ “armiamoci e partite”. Una sola parziale scusante potremmo riconoscere a Montezemolo, nel caso in cui la decisione sia stata dettata dalla volontà di uno degli sponsor Ferrari, che potrebbe aver preteso la partecipazione alla F1 pena l’annullamento del contratto di sponsorizzazione. Resta da vedere ora cosa faranno le altre case ammutinate, che con la perdita del pezzo più importante, si vedranno probabilmente costrette a trattare il rientro in F1 alle condizioni di Ecclestone, con minori margini di trattativa di quanto abbia avuto sicuramente la Ferrari, che dovrà però prestare da ora in avanti molta attenzione per una probabile rivincita che le tre scuderie “tradite” vorranno riprendersi almeno sui circuiti di gara. Jean Todt e Montezemolo sono avvisati.
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