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Ferrari: La sponsorizzazione di Mission Window diventa un caso per la Codacons (e non solo)

(di Dario Leo) – Una cosa è certa, questa nuova monoposto Ferrari, la SF90, che correrà il mondiale Formula 1 del 2019, un primato lo ha già conquistato: quello delle polemiche intorno alla nuova livrea.
In primis i fans del cavallino si sono scagliati contro la verniciatura, che vede la totale sparizione del bianco ed un punto di rosso piuttosto inusuale, dovuto al nuovo tipo di vernice opaca utilizzata al posto di quella metallizzata.
 Conseguenze ben più serie potrebbe avere invece l’esposto che il Codacons e l’Associazione consumatori hanno inviato alla scuderia, dopo averlo annunciato e motivato in una lunga lettera, arrivando a paventare il sequestro della nuova vettura.
Nel comunicato le associazioni si scagliano contro il nuovo main sponsor “Mission Window”, che compare sia sulla carrozzeria che sulle tute di pilote e meccanici, poiché rappresenterebbe una pubblicità indiretta alla multinazionale del fumo Philip Morris, in violazione della normativa europea entrata in vigore nel 2007 che vieta totalmente qualsiasi pubblicità diretta o indiretta di aziende legate al consumo di tabacco.
Pronta la risposta della Ferrari che ha sottolineato come effettivamente il brand Mission Winnow faccia parte della galassia Philip Morris, ma rappresenta un progetto del colosso di espandersi oltre il mercato delle sigarette, destinando ingenti investimenti in attività di ricerca e sviluppo in contesti estranei al fumo, compresa la lotta alla dipendenza da nicotina, senza rinunciare all’enorme cassa di risonanza derivante dalla pubblicità della Formula 1. Detto questo, è giusto sottolineare che il brand compare sulla livrea della Ferrari già dal finale della scorsa stagione (a partire dal gran premio di Suzuka) e da quest’anno comparirà  anche su quella scuderia di Moto GP Ducati, ma dall’esposto del Codacons non risulta un coinvolgimento della scuderia di Borgo Panigale.
Svista o accanimento contro la Ferrari? Già nel 2005 le due associazioni avevano chiesto ed ottenuto, alla vigilia del Gran Premio d’Italia, che dalla carrozzeria delle monoposto guidate da Schumacher e Barrichello venisse rimosso il logo della Marlboro.
A partire dalla seconda metà degli anni 60 le sponsorizzazioni delle industrie del tabacco hanno rappresentato una delle voci preponderanti tra gli introiti delle scuderie. Dopo il “Tobacco Ban” del 2005, entrato poi in vigore nel 2007, i colossi del fumo hanno adottato diversi stratagemmi per aggirare il divieto. Tra i più celebri quello adottato dalla Ferrari, che fino al 2010 portò sulla sua livrea un codice a barre bianco che ricordava chiaramente il logo delle sigarette Marlboro.
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