(di Gregorio Scaglioli) – Rivoluzione in vista per la Formula Uno: il consiglio direttivo della FIA ha presentato una serie di norme che intende applicare entro due anni e che cambieranno radicalmente l’andamento della competizione.

Prima tra tutte, l’imposizione di un tetto massimo ai costi di sviluppo e progettazione: le case automobilistiche avranno a disposizione un massimo di 175 milioni di dollari come budget per coprire le spese relative alle prestazioni dell’auto (15 milioni solo per lo sviluppo del motore), sono esclusi da questa cifra gli stipendi dei piloti e dei 3 dirigenti più pagati oltre all’area commerciale.

Cambiamenti importanti riguardano anche la nuova regolamentazione, che tende ad aumentare l’aerodinamicità, e le caratteristiche delle vetture con un aumento del peso da 743 a 768 kg e l’imposizione di un sistema di trasmissione standardizzato.

Tutte le nuove norme hanno come scopo principale la diminuzione del divario tra le scuderie e il conseguente aumento di competitività in gara, fornendo un apporto di speranza e stabilità soprattutto verso le realtà più piccole.

Le sanzioni previste in caso di mancato rispetto delle nuove limitazioni possono essere economiche e sportive e spaziano dalla riduzione del budget massimo fino alla squalifica dalle gare. Novità anche in campo logistico, con la volontà da parte della FIA di aumentare il numero di circuiti da 21 a 25 ma ridurre il periodo di test pre-gara da 4 a 3 giorni. La Formula Uno ha chiuso la prima metà del 2019 con un fatturato di 866 milioni di dollari (+ 23,8%) mentre le perdite sono più che dimezzate e ammontano a 44 milioni di dollari.