Friedkin riflette, valuta e resta in una posizione di attesa
Le azioni AS Roma sono tra le più monitorate da parte degli analisti di settore, perché in caso di closing dell’accordo con Dan Friedkin, saranno oggetto di una successiva Offerta Pubblica di Acquisto (OPA) sul flottante presente sul mercato. Da inizio anno le azioni del club di Trigoria hanno perso 33,53 punti percentuali. Da considerare, in chiave OPA, il prezzo medio semestrale pari a 0,564 euro. Più in generale sono da osservare anche le performance a 1 mese (-27,10%), a 6 mesi (-10,50%) e a 1 anno (-12,23%). In totale la capitalizzazione del titolo è pari a 308.152.337 euro (dato allo scorso lunedì).
La due diligence (su cui non c’è una tempistica pre-confezionata) è per il momento “in progress”. Sono in fase di analisi sia gli elementi endogeni alla trattativa, sia quelli esogeni come l’epidemia da Coronavirus, ma anche l’impatto della stessa sui listini internazionali. Solo al termine di questa analisi tecnica gli advisor di Friedkin presenteranno un “esito” alla stregua del criterio internazionale del fair value (ovvero l’identificazione di un “equo compenso” di tutte le risorse strategiche contenute nelle 12 società).
Verrà presentato un documento che stabilirà un valore per tutti gli asset che compongono il conglomerato giallorosso. L’esito poi sarà inviato al consiglio di amministrazione del Friedkin group. Previsto un report dettagliato sulle potenzialità del brand AS Roma (sotto il profilo sportivo e commerciale), sullo sfruttamento dell’abbinamento con la città di Roma e sulle opportunità-criticità del sistema Italia (non solo a livello calcistico). Solo a quel punto partirà l’offerta indirizzata al presidente James Pallotta.
Il magnate texano non si è raffreddato rispetto al dossier, ma, al tempo stesso, è in una fase di riflessione, rispetto a diverse settimane fa, perché è cambiato radicalmente il contesto italiano , oltre a quello internazionale. L’emergenza Coronavirus unita all’impossibilità, per il momento, di individuare una data per il rilancio del mercato tricolore (sotto il profilo economico) sono valutate come criticità di alto livello. Anche sull’ipotesi di un ingresso immediato nel capitale non c’è un’evidenza concreta, se non nel fatto che tutte le opzioni o le technicalitiespreviste all’interno della due diligence sono aperte. E’ però un segnale positivo che Friedkin sia ancora interessato al mercato Italia.
Quello che emerge dalla strategia messa in campo dai consulenti del magnate texano è l’attenzione anche al più piccolo dettaglio di questa complessa operazione. Le voci scomposte di una firma del contratto, poi rispedita al mittente (James Pallotta), oltre ad essere irricevibili, sotto il profilo tecnico-contrattuale (la chiusura di un accordo porta ad una serie di comunicazioni obbligatorie anche di Borsa) confermano la scarsa conoscenza del valore imprenditoriale di Dan Friedkin. A differenza di Pallotta, più uomo-finanza, Friedkin è un “maratoneta” e sa aspettare. Solo dopo un’attenta analisi del valore degli asset (contenuti nelle società capitolina) fisserà il prezzo per l’acquisto del club di Trigoria.
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