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Fubles Calcetto in rosa: festeggiamo la Festa della Donna sui campi di calcio

La pensano così le utenti di Fubles (www.fubles.com ), social network che consente di pianificare e organizzare online le partite di calcetto. Questo sport, comunemente associato al mondo maschile, sta vedendo una rapida crescita anche nell’altra metà del cielo. 

Ad oggi su Fubles.com sono iscritte 6.578 giocatrici e ben 68 organizzatrici considerando tutti gli sport, tra i quali il calcetto resta il più praticato. Una passione che nasce spesso da bambine e che trova nella piattaforma online un nuovo strumento per esprimersi. 

“Ho iniziato a giocare a calcetto a tredici anni a Cagliari”, spiega Eleonora Polo, utente di Fubles. “Ancora oggi quando sono in città vedo i miei amici per fare una partita. A Milano è stato più difficile iniziare, ma tramite Fubles ho ripreso a giocare con un gruppo misto formato sia da uomini che da donne, con il quale si è creata anche una bella amicizia”. 
“Avevo la passione fin da piccola, ho iniziato in seconda elementare”, continua la giocatrice Paola Mazzei “Prima giocavo in diverse squadre, adesso solo tra amici una volta a settimana sia in squadre femminili che miste”. Se il calcetto in rosa è in netta crescita, è interessante osservare che le signore del pallone vanno alla ricerca di partite miste: i match di sole donne sono stati solo 13 contro i 3.265 giocati con una componente femminile, sfiorano invece quota 500 quelli che hanno visto una partecipazione di almeno un terzo di donne. 
In controtendenza, l’esperienza di Giusy Bortone di Caserta, che preferisce il calcetto femminile e gioca in team tutto in rosa. L’interesse per il pallone della sua squadra è nato per caso, guardando le partite di amici e fidanzati. Così, spinte dalla curiosità di vivere il campo da protagoniste, le ragazze si sono lanciate e non hanno più smesso. 
“Più che calcetto le prime partite sembravano una caccia al pallone”, racconta Giusy. “Con il tempo siamo migliorate, una volta una di noi è riuscita a parare un tiro in porta mentre si legava i capelli con assoluta nonchalance. Quello che non viene mai a mancarci è la passione, perché per noi quel che conta non è la perfezione, non l’essere maschi o femmine né il fare tremila gol, ma il desiderio di stare insieme, divertirsi e mettersi in gioco”.

C’è chi festeggia la Festa della Donna in un locale e chi preferisce farlo con in compagnia sul campo da calcio.

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Marcel Vulpis

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