Ghiretti (SG+): L’Engagement interno ed esterno è il futuro della comunicazione sportiva
(di Marcel Vulpis) – Una delle nuove frontiere di sviluppo della comunicazione è sicuramente quella che risponde al nome di “Engagement”.
“Quando si parla di engagement il coinvolgimento può essere di due tipi: interno ed esterno”, spiega a Sporteconomy, Roberto Ghiretti, fondatore di SG+. “Quello interno riguarda essenzialmente il personale delle aziende e l’area corporate. Da questo punto di vista lo sport è un aggregatore incredibile ed una piattaforma unica per fare gruppo, creare coesione e senso di appartenenza, in seno ad una realtà aziendale. Lo sport, infatti, è da sempre “passione”ed un veicolo straordinario di partecipazione. Come SG+ abbiamo superato il concetto di team building e le nostre attività di engagement interno mirano soprattutto a rendere tutti, nel rispetto delle individualità, partecipi del progetto ideato e selezionato”.
Per RCS, per esempio, SG+ ha studiato un’iniziativa rivolta ai “clienti”, che ha visto gli stadi di San Siro a Milano e dell’Olimpico a Roma, trasformarsi in location ideali per un torneo di calcio, in stile Champions league, dove tutti i partecipanti hanno avuto il piacere di sentirsi straordinariamente protagonisti. Senpre lo sport, con utilizzo di un progetto multi-disciplina, è stato il terreno scelto da DHL per far dialogare il personale presente all’interno delle diverse aree di business. Un mix di sport e di aula (formazione). Un modo nuovo di coinvolgere le risorse umane in seno al gruppo DHL, leader nella gestione di spedizioni espresso.
“L’engagement esterna riguarda sia i clienti (con l’obiettivo di fidelizzare), sia le società sportive (cercando di coinvolgere le rispettive fan base), sia le aziende (per parlare ai pubblici di riferimento)”, continua Roberto Ghiretti. “Senza un percorso di engagement parallelo le sponsorizzazioni, per esempio, perdono di efficacia. La vera sfida per i comunicatori è scaricare a terra tutto ciò che rappresenta un investimento nello sport e da questo punto di vista, come SG+, stiamo lavorando su un mix di parte digital (in crescita come fenomeno e come richiesta da parte delle stesse aziende, nda) e parte “live”, nelle arene dove si svolgono gli eventi, senza dimenticare quello che sarà il futuro dello sport vissuto dai fan: ovvero la fruizione dell’evento sui “second screen” (utilizzando al massimo la portabilità e la diffusione dei mobile devices)”.
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