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Gli “Eagles” demoliscono i “Chiefs”. Il 59° Super Bowl, nella storia della NFL, è un affare solo di Philadelphia.

(di Alfredo Mastropasqua) – Il Super Bowl, svoltosi a New Orleans nella notte italiana, ha tagliato il traguardo prestigioso della 59ª edizione (è la finale, per eccellenza, del campionato della National Football League). L’evento del Caesars Superdome (in Louisiana) ha decretato la squadra campione della stagione 2024. Il risultato è stato impietoso: 40-22 a favore degli Eagles (nella foto in primo piano). Questi ultimi, a metà gara, erano già in vantaggio (per 24-0) sui Chiefs (campioni uscenti).

Philadelphia ha demolito Kansas, mai in partita con il suo quarterback-icona (Patrick Mahomes) intercettato per due volte dalla difesa rivale. Un’edizione storica, non solo per il risultato, ma soprattutto per la presenza di un Presidente degli Stati Uniti (il repubblicano Donald Trump) seduto in tribuna con un servizio di sicurezza mai visto in concomitanza di un evento sportivo. Quasi contemporaneamente al Presidente USA, è arrivata anche Taylor Swift. La pop star del momento, che indossava un giubbino bianco oversize (subito ripreso sui social dai più importanti influencer americana), è fidanzata da anni con Travis Kelce, il Tight End (TE) dei Chiefs, altro personaggio-icona della squadra assieme al quarterback Patrick Mahomes.

Una vittoria per nulla scontata, perchè i favoriti assoluti erano i Kansas City Chiefs. Lo stesso Trump, più volte, ha sottolineato di aver scommesso sui Chiefs, per la presenza in campo della “stella” Mahomes. Poi sul campo gli Eagles hanno dimostrato di aver preparato meglio il Super Bowl, con una difesa super in grado di conquistare opportunità costanti per la linea d’attacco.

Non solo sport-entertainment: 8 milioni di euro per un commercial da 30 secondi

Record non solo sul rettangolo di gioco. Storicamente, il Super Bowl è considerato il più importante format tv a stelle e strisce. Non a caso, in questa edizione, il costo raggiunto dalla vendita di un singolo annuncio è stato di 8 milioni di euro. La stragrande maggioranza degli spazi commerciali era stata già venduta durante la scorsa primavera. A volare i ricavi della FOX, l’emittente tv che ha trasmesso la finale del campionato della Lega professionistica del football americano (NFL). Nonostante la crisi economica del Paese l’aumento medio del costo degli spazi pubblicitari è stato pari a 500 mila dollari (contro i 100 mila degli anni precedenti). Sotto il profilo dell’audience globale anche quest’anno sono stati raggiunti picchi di 160 milioni di telespettatori. Numeri replicabili solo nel mondo del calcio e, nello specifico, si ci fermiamo ad analizzare le revenue del format della UEFA Champions League (UCL).

A livello di ricavi, però, il confronto mette subito a nudo le differenze economiche esistenti nel calcio rispetto al football professionistico. Se la NFL, infatti, ha incassato circa 8 miliardi di euro, l’UEFA, con la Champions, si ferma a circa 2.85 miliardi euro, oltre 3 volte il livello di business sviluppato dall’evento a stelle e strisce. E questa differenza è ancora più marcata a livello di vendita di diritti tv (7 miliardi di euro se si parla di NFL; appena 2,4 miliardi nel caso della Champions League).

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Redazione

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