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Gli eSports fanno canestro nel mondo. L’Italia fanalino di coda

(di Andrea Ranaldo) – Se in Oriente il fenomeno degli eSports è da anni sulla cresta dell’onda, con addirittura canali televisivi espressamente dedicati alle competizioni elettroniche, in Occidente la parte del leone è recitata dagli Stati Uniti, che, oltre all’organizzazione di tornei particolarmente scenografici, in classico stile yankee, vede ora la discesa in campo di due delle più importanti leghe al mondo: l’NBA (basket) e la MLS (calcio).

Il primo passo verso l’escalation degli eSports è arrivato dall’NBA, che, a febbraio, dello scorso anno annunciò una partnership con Take-Two e 2K Sports, rispettivamente publisher e sviluppatore di NBA 2K, il videogioco di basket più famoso al mondo. Tale accordo, che prevede l’organizzazione di un vero e proprio campionato chiamato “NBA 2K League”, ha visto l’adesione di 17 franchigie su 30, tra cui Boston Celtics, Cleveland Cavaliers e Golden State Warriors.
Dopo mesi di rumour, il torneo è ora pronto ad entrare nel vivo: il primo step, che durerà tutto il mese di gennaio, è aperto ai giocatori di almeno 18 anni che sono in possesso di una copia del gioco. Per qualificarsi alla fase successiva è necessario vincere almeno 50 partite in modalità “Pro-Am” e presentare la propria candidatura attraverso un modulo online.
Successivamente, inizia la fase di scouting da parte delle franchigie, visto che, a marzo, si terrà il tradizionale “draft” dei giocatori, esattamente come avviene nella controparte “reale”. Ogni team avrà un roster composto da almeno 5 persone.

A maggio, infine, inizierà il campionato vero e proprio. Brendan Donohue, responsabile della NBA 2K League, promette spettacolo: “Questo è il primo passo verso la costruzione di una lega straordinaria, che riunirà i migliori giocatori al mondo mettendo in mostra una competizione d’élite su un palcoscenico internazionale”.

Uno show che, senza alcun dubbio, verrà trasmesso in tv o sulle più importanti piattaforme di streaming online: “Al momento – continua Donohue – siamo in trattativa per la cessione dei diritti di trasmissione da parte dei media: non posso dire di più…”. In attesa di un accordo definitivo, sono 3 i broadcaster che sembrano interessati ad avvicinarsi al mondo degli eSports: ESPN, NBC e TBS. Ma non va trascurata, tuttavia, la concorrenza di Twitch, piattaforma online numero 1 al mondo nello streaming di competizioni elettroniche, di proprietà di Amazon.

GLI eSPORTS FANNO GOL

Ovviamente, anche il calcio, lo sport più seguito e praticato al mondo, non poteva restare a guardare: la MLS, la lega calcistica statunitense, ha ufficializzato l’accordo con EA Sports per la creazione di un campionato di FIFA, il videogioco sportivo più venduto di sempre.

All’appello della eMLS, questo il nome del campionato, hanno risposto addirittura 19 squadre su 23, con una percentuale di adesione nettamente superiore rispetto a quella fatta registrare dall’NBA.

Ogni club potrà affidare le proprie sorti a un singolo giocatore, con la prima edizione della eMLS Cup prevista per aprile 2018 in occasione della PAX East di Boston. Il vincitore si garantirà, inoltre, un posto nei play-off per partecipare al FIFA eWorld Cup, vero e proprio mondiale elettronico che si terrà ad agosto, e che vedrà la partecipazione dei migliori talenti del pianeta.

Si tratta, per EA Sports (sviluppatore del videogioco FIFA), della terza partnership con una lega nazionale di calcio: a febbraio, infatti, debutterà anche la eLeague del campionato australiana, mentre in Francia la Orange eLigue 1 è ormai giunta alla seconda edizione.

E L’ITALIA?
L’Italia, purtroppo, è ancora molto indietro in questo processo, nonostante negli ultimi mesi l’attenzione dei media sia stata premiata dalla curiosità generale scatenata dal fenomeno.
La società sportiva più lungimirante è stata la UC Sampdoria, che, per prima, ha puntato su un video-giocatore “acquistando” il sei volte campione italiano di FIFA MattiaLonewolf92Guarracino. AS Roma, Genoa CFC, Cagliari ed Empoli hanno presto seguito l’esempio della squadra blucerchiata, ma nonostante le buone intenzioni, in mancanza di organizzazioni strutturate e dotate di una vera e propria mentalità imprenditoriale, è difficile ipotizzare la nascita imminente di un campionato di eSerie A.

Sta crescendo fortemente, ad una velocità superiore alla norma (soprattutto per i parametri del nostro “mercato”), il team tricolore Mkers (di cui è media partner l’agenzia Sporteconomy), fondato da Paolo Cisaria e Thomas De Gasperi, che oggi hanno sotto contratto, su un portfolio molto vasto di “titoli”, più di 20 atleti (non solo italiani – nella foto in primo piano Daniele Paolucci, specializzato su Fifa). Sta investendo in comunicazione, social media, marketing e visual identity (sta lavorando anche sul merchandising con t-shirt, felpe, caos, in perfetto stile sport professionistico a stelle e strisce), con partner di livello internazionale come Ernst & Young, Lotto Sport Italia, RDS. Lo scorso 10 gennaio poi ha annunciato un nuovo ingaggio:

Il player è da sempre un op del panorama italiano su piattaforma PlayStation, raggiungendo da giovanissimo il primo posto al mondo nel ranking online 2013. Il suo clan si è laureato campione italiano per tre volte dal 2011 al 2016 ed ora è entrato in Mkers per conquistare i palcoscenici internazionali.

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