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#Glory99: le ragioni di un successo organizzativo nella “terra” della kickboxing.

(di Valerio Vulpis) Sabato scorso 5 aprile si è svolta alla Rotterdam Ahoy Arena (di fronte a 16mila spettatori) l’edizione n.99 di Glory (ribattezzata “Last Heavyweight Standing”, il più importante galà europeo quando si parla di “kickboxing”. Per ben sei ore si sono affrontati, in una notte speciale per gli appassionati degli sport da combattimento, ben 32 fighters, tra cui anche l’italo-rumeno Yuri Farcas (sconfitto per KO al secondo round dall’esperto iraniano Iraj Azizpour), allenato dal coach piemontese Fabio Giannelli (“Torino Kombat”). Con una produzione tv di alto livello, garantita dalla filiale olandese di EMG (in Italia produce i più importanti eventi sportivi), ed un gioco di luci unico (sia sul ring, sia sul portale di ingresso e passerella che porta l’atleta al suo angolo), #Glory99 si è confermato, soprattutto nella fase finale (ovvero quella dedicata alla main card), un evento di sport & intrattenimento come pochi al mondo.

Il portale di ingresso di Yuri Farcas al Glory99 di Rotterdam – foto agenzia Sporteconomy.it

Anche l’organizzazione, dalla sicurezza passando per gli steward, per proseguire per l’offerta ristorativa (tra le particolarità il divieto di alcolici all’interno della arena olandese), è stata impeccabile, soprattutto per la parte dedicata ai media (con un staff di addetti pr come difficilmente si vede anche in altri sport professionistici). Al termine di tutti i 16 match c’era la possibilità per i 31 giornalisti (inclusa l’agenzia Sporteconomy unica italiana), presenti nell’area dedicata alla stampa, di intervistare il vincitore di ogni challenge. Tra i punti di forza dell’evento anche le grafiche con la possibilità per gli spettatori live/tv di conoscere in tempo reale al termine dei ogni round il numero di colpi effettuati e il voto dei giudici. Oltre a ciò i referees sono microfonati e questo rende ancora più coinvolgente, ma anche trasparente, la gestione del match, perchè l’impressione è che l’arbitro idealmente “comunichi” con il pubblico.

Come Sporteconomy ad esempio abbiamo incontrato il 38enne fighter del Suriname, Colin George, molto popolare in Olanda (anche per essere il bodyguard di un noto rapper di origini marocchine). Unico “neo” la distanza dei giornalisti dal ring dove si svolgevano gli incontri (anche se, per ovviare a questo problema tecnico, gli organizzatori di Glory hanno posizionato un maxi screen). Una scelta quest’ultima dettata sicuramente dalla volontà di destinare i posti più esclusivi agli spettatori che avevano pagato e/o per gli ospiti vip (cantanti, personaggi dello spettacolo, leggende della kickboxing o ancora rapper e influencer).

Ingresso della Rotterdam Ahoy, sede di #Glory99 – foto agenzia Sporteconomy.it

Anche la tribuna stampa vedeva una buona percentuale di influencer e youtuber locali assieme a giornalisti sportivi o della cronaca cittadina. Proprio il sabato mattina l’AD Rotterdams, testata regionale che copre diverse città, tra cui la stessa Rotterdam, aveva dedicato a “The Beast” Colin George, uscito vincente nella sua sfida di pre-card (il gigante del Suriname era alla sua prima vittoria dopo il debutto a #Glory93), confermando l’attenzione di questa metropoli per il mondo degli sport da combattimento.

credits @GloryKickboxing.com

E’ sufficiente girate per le vie del centro per imbattersi in diverse strutture, palestre dedicate alla kickboxing e alla muay thai. Una di queste, denominata TheKickboxingSociety, è stata co-fondata dal 36enne idolo olandese Rico Verhoeven (“The Prince of Kickboxing”), che combatterà, a giugno (sabato 14 giugno), in concomitanza con l’edizione n.100 di Glory (affronterà il russo Arthem Vakhitov) – nella foto sopra a sinistra. Rotterdam (ormai capitale olandese, oltre che europea, degli sport da combattimento) e i media collegati si confermano, pertanto, piattaforma ideale per l’organizzazione di eventi di kickboxing di alto livello.

Un momento di #Glory99 – Rotterdam Ahoy Arena – 5 aprile 2025 – foto agenzia Sporteconomy

Singolare però che non vi fossero spazi adv dedicati all’evento, né all’aeroporto, né alla stazione centrale, né sulla metro, né nelle principali vie cittadine. Nonostante ciò, però, ben 16mila spettatori hanno assiepato gli spalti e un buon terzo era presente già in occasione dei cinque eventi della pre-card (la main è andata poi in diretta mondiale su DAZN dopo le 19:00 italiane).

Oggi l’unico evento di kickboxing che può essere paragonato, nel nostro Paese, a Glory (sponsorizzato da RD Dubai, Unibet, Topluyoruz e dal marchio tecnico thailandese Fairtez) è l’Oktagon di Carlo Di Blasi (il galà tricolore degli sport da combattimento sta per tagliare il traguardo della edizione n.28, sempre a giugno, sabato sera 7, al Courmayeur Sports Center). Anche in questo caso parliamo di un format unico per sport e intrattenimento.

courtesyphoto #Glory99-5.4.2025 – Rotterdam Ahoy
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Valerio Vulpis

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