GOLF: AL VIA NEL 2022 LA NUOVA PREMIER GOLF LEAGUE
(di Marco Casalone) – La World Golf Group (WGG, società organizzatrice di eventi con sede nel Regno Unito) ha recentemente svelato il suo progetto per un nuovo circuito internazionale di golf denominato Premier Golf League, il cui lancio è previsto per l’inizio del 2022 dopo quattro anni di preparazione.
Il tour dovrebbe contare 18 eventi (di cui 10 negli Stati Uniti) programmati in otto mesi, nei quali si sfideranno 48 giocatori per aggiudicarsi un montepremi totale di oltre 240 milioni di dollari: verrebbe anche modificato il tradizionale format di gara, con tornei a 54 buche divise su tre giornate (invece delle tradizionali 72 in quattro giorni) e senza alcun “taglio” (l’eliminazione dalla competizione dei players peggio classificati dopo i primi due giri).
Per ogni singolo torneo verranno messi in palio 10 milioni di dollari, di cui 2 milioni destinati al vincitore; il campione della Premier Golf League verrebbe proclamato al termine del diciassettesimo appuntamento, seguito da un ultimo match a squadre in modalità play-off (ossia ad eliminazione diretta) e dal montepremi di 40 milioni di dollari.
Un portavoce della WGG ha sottolineato come “Avendo quattro mesi liberi e giocando per soli tre giorni i professionisti avranno la possibilità di non sforzare eccessivamente il proprio corpo e la certezza di non vedere gli altri giocatori accumulare punti per la classifica generale mentre si riposano: se si vuole raggiungere un pubblico sempre più vasto bisogna offrire il miglior prodotto possibile settimana dopo settimana ed il golf attuale non lo sta facendo, mentre la nostra lega sarà in grado di rivitalizzare e sviluppare questo sport per la nostra generazione e per quelle future”.
Nonostante la WGG abbia anche dichiarato di voler lavorare assieme ai due circuiti più affermati piuttosto che presentarsi come un’alternativa, sia il PGA Tour che l’European Tour (le organizzazione che curano i principali tornei professionistici di golf rispettivamente negli Stati Uniti ed in Europa) hanno respinto tale proposta: “Non commentiamo l’attività di altri tour, siano essi reali o ipotetici: siamo concentrati sul nostro business e sull’importante crescita che l’intero movimento sta vivendo negli ultimi anni” hanno chiarito Chris Whan e Keith Pelley, amministratori delegati delle rispettive organizzazioni.
Uno scetticismo che si può ritrovare anche nelle parole di uno dei golfisti più famosi al mondo, il nordirlandese Rory McIlroy: “Sono abbastanza tradizionalista: adoro il PGA Tour, come è impostato in questo momento e non vorrei perdere ciò che si è costruito negli ultimi cinquant’anni” ha affermato il numero 2 del World Golf Ranking, “Sono però convinto che questa novità potrebbe portare alcuni cambianti nel Tour che lo aiuterebbero a crescere ulteriormente ed a ricompensare i top player nella maniera più adeguata”.
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