Federazioni Italiane

Golf – Presentato un ‘Protocollo d’intesa’ tra FIG e Ambientalisti

In linea con il programma internazionale GEO (Golf Environment Organization), a cui partecipano già diverse associazioni ecologiste di altri Paesi, il Protocollo individua e condivide innanzitutto “l’obiettivo primario di difendere il territorio, la natura e il paesaggio, come patrimonio dell’intera collettività e risorsa fondamentale anche per l’industria del turismo”. Da qui, una serie di impegni concreti che la FIG – nell’ambito dei compiti e delle responsabilità di una Federazione sportiva – intende promuovere presso i Circoli affiliati: dalla salvaguardia dell’assetto idrogeologico del territorio a quella degli aspetti paesaggistici, dalla riduzione al minimo nell’uso dei fertilizzanti e dei fitofarmaci alla tutela della biodiversità, dal risparmio di acqua a quello energetico.
Da parte loro, le Associazioni firmatarie del documento si dichiarano “disposte a un confronto propositivo, anche tramite le proprie organizzazioni territoriali, affinché venga avviata una riqualificazione ambientale degli impianti esistenti e l’eventuale creazione di nuovi impianti avvenga in base ai criteri di sostenibilità”. D’intesa con la Federgolf, verrà istituito inoltre un “tavolo tecnico di lavoro” per individuare i principi e le metodologie più idonei per realizzare questo programma. Le Associazioni ambientaliste, infine, si confronteranno con le (singole) Regioni per verificare che gli impianti golfistici che sono già in fase di realizzazione o hanno avviato gli iter autorizzativi, corrispondano alle linee-guida del Protocollo, in modo che ogni nuovo progetto venga “preventivamente sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica”.
A conclusione dell’incontro, il presidente Chimenti ha dichiarato: “Siamo molto soddisfatti per questo accordo che segna il punto di partenza, non il traguardo, di un lavoro comune. La nostra è una Federazione sportiva e in quanto tale non rilascia – com’è noto – licenze, concessioni o autorizzazioni amministrative. Ma il golf è, fra tutti gli sport, quello che ha il rapporto più diretto con il territorio, con l’ambiente e con il paesaggio. Nell’interesse dei nostri tesserati, dei giocatori e di tutti gli appassionati italiani, intendiamo perciò favorirne uno sviluppo sempre più eco-sostenibile”. 
Protocollo d’intesa
La Federazione Italiana Golf, in linea con il Programma internazionale GEO (Golf Environment Organization), condividendo con le sottoscritte Associazioni ecologiste italiane l’obiettivo primario di difendere il territorio, la natura e il paesaggio, come patrimonio dell’intera collettività e risorsa fondamentale anche per l’industria del turismo;
·         promuove un Protocollo d’intesa con l’impegno di adoperarsi affinché la scelta e la realizzazione di nuovi impianti golfistici e la gestione di quelli già esistenti corrispondano al più rigoroso rispetto delle precauzioni ambientali; siano caratterizzate da criteri naturalistici e possano sempre più costituire un elemento di gestione del territorio improntato a criteri di sostenibilità.
La FIG, oltre ad affermare e promuovere sempre più questi valori ambientali, intende anche riconoscere e supportare le realtà che maggiormente si distinguono in un processo virtuoso di riqualificazione ambientale o di recupero territoriale. In tal senso la FIG, mettendo a disposizione anche il necessario sostegno tecnico, si impegna a favorire presso i Circoli affiliati l’adozione di tutte le misure più opportune e adeguate per:
·         salvaguardare l’assetto idrogeologico del territorio, adattando i progetti e le ristrutturazioni dei campi da golf alle caratteristiche morfologiche del sito;
·         attuare una pianificazione del percorso e di tutte le iniziative annesse che salvaguardi gli aspetti paesaggistici caratteristici del luogo, valorizzando gli elementi di pregio già presenti;
·         ridurre al minimo l’uso di prodotti fertilizzanti e di fitofarmaci, in grado di inquinare il terreno o le falde freatiche e quindi di nuocere all’ambiente e alla salute;
·         salvaguardare le aree naturalistiche e paesaggistiche integre e di pregio, compresi i siti natura 2000 (Sic e Zps);
·         operare affinché le eventuali localizzazioni che coinvolgono aree naturali vincolate avvenga solo all’interno del processo di pianificazione attribuito dalla legge agli organi gestori e questi progetti, oltre a essere preventivamente sottoposti a tutti gli strumenti di valutazione ambientale, non interferiscano in alcun modo con le aree di riserva integrale o con quella di riserva generale orientata e auspicabilmente siano collocati nelle cosiddette aree di promozione economica e sociale o nelle fasce cosiddette pre-parco, quale ulteriore elemento di protezione delle aree protette e di contenimento dell’espansione edilizia;
·         tutelare la biodiversità, incrementando – laddove possibile – le oasi naturalistiche e avifaunistiche all’interno o nei dintorni degli impianti golfistici;
·         favorire il risparmio d’acqua, con l’adozione di specie e varietà da tappeto erboso con minori esigenze idriche, la costruzione di bacini di riserva, l’installazione di sistemi d’irrigazione programmabili in base alle condizioni meteorologiche e alle effettive necessità per ridurre e ottimizzare i consumi, l’utilizzo di fonti idriche alternative (acque reflue, non potabili, industriali ecc.);
·         valutare in modo propedeutico e quindi preventivo, tramite gli strumenti della Valutazione d’Impatto Ambientale, la necessità idrica dei nuovi impianti, in modo da scoraggiare localizzazioni dove non sia disponibile un sufficiente approvvigionamento idrico ovvero dove questo comprometterebbe gli equilibri naturali del territorio;
·         sostenere il risparmio energetico, alimentando anche lo sviluppo delle fonti rinnovabili all’interno delle strutture golfistiche;
·         migliorare l’inserimento paesaggistico e ambientale dei campi;
·         porre in essere tutte le misure possibili al fine di evitare che la realizzazione di nuovi campi da golf diventi occasione per speculazioni edilizie o per la realizzazione di cubature tali da trasformare in modo irreversibile le caratteristiche territoriali.
La FIG e le Associazioni ambientaliste aderenti a questo Protocollo si impegnano a:
·         essere disposte a un confronto propositivo, anche tramite le proprie organizzazioni territoriali, affinché si avvii una riqualificazione ambientale degli impianti esistenti e l’eventuale creazione di nuovi impianti avvenga in base ai criteri di sostenibilità qui esposti;
·         istituire un tavolo tecnico di lavoro per individuare criteri più definiti e le migliori tecnologie per realizzare quanto espresso nel presente Protocollo;
·         confrontarsi con le Regioni per avere momenti di verifica affinché i nuovi impianti che sono in fase di realizzazione o hanno avviato i necessari iter autorizzativi, rispondano alle attenzioni e ai criteri di cui al presente accordo;
·         operare affinché a livello regionale la realizzazione di nuovi campi da golf avvenga attraverso un piano o programma preventivamente sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica, anche per individuare criteri di carico max di un territorio (posto che un territorio non può ospitare un numero infinito di impianti da golf).
Resta inteso che alle Associazioni dovrà essere sottoposta qualsiasi comunicazione che preveda l’utilizzo del nome o del marchio delle Associazioni medesime.
Il presente Protocollo d’intesa, sottoscritto dalla FIG insieme a Legambiente, WWF Italia, FAI e Federparchi, è aperto alle adesioni di tutti gli altri enti, associazioni e organizzazioni che intendono difendere l’ambiente, la salute dei cittadini e la qualità della vita, in sintonia con lo sviluppo dell’attività sportiva e con la diffusione del golf inteso come pratica eco-compatibile.
Golf e Ambiente, una “santa alleanza”in difesa della natura, dello sport all’aria aperta e della salute. La Federazione Italiana Golf e le principali Associazioni ecologiste hanno annunciato un Protocollo d’intesa con una serie di impegni reciproci, per aprire un tavolo di confronto e intensificare un’azione comune in favore dell’eco-golf. Al termine di una presentazione pubblica all’Hotel Parco dei Principi, a Roma, il testo è stato sottoscritto dal presidente della FIG, Franco Chimenti e dai presidenti di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza; del WWF Italia, Stefano Leoni; della Federparchi, Giampiero Sammuri e dalla responsabile Ufficio Ambiente e Paesaggio del FAI, Costanza Pratesi, ai quali s’è aggiunta nel corso del dibattito anche la presidente di MareVivo, Rosalba Giugni. Preceduto da una serie di incontri e riunioni preparatorie, il documento resta aperto ora a successive adesioni da parte di altri gruppi o associazioni impegnati nella tutela ambientale.
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