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Governo e Scuola riflettano su Rio2016 e la sindaca Raggi si svegli su Roma2024

 

(di Gianni Bondini)* – Scorrono le immagini il medagliere dell’Italia segna 25 e la permanenza nella top ten (e non è finita qui). E’ un miracolo italiano. Non c’è che dire e bisogna pure ammettere che siamo stati ingiusti, quando abbiamo accolto con un certo scettiscismo la dichiarazione del segretario generale del Coni, Roberto Fabbricini che prevedeva “25 medaglie per l’Italia,” nell’ultimo numero 109 della Rivista (trimestrale) della Scuola dello Sport del Coni.

Fabbricini, tra l’altro, è stato tradito dalle assenze (per infortunio) di Gianmarco Tamberi e (per accusa di doping) di Alex Schwazer. Due ori secondo il capo dell’amministrazione olimpica. E non parliamo, poi, dei sorrisetti di sufficienza (da parte di alcuni addetti ai lavori) di fronte all’entusiasmo del presidente Giovanni Malagò. Sarebbe il caso che si formasse un gruppo di “laudatores” ad accoglierlo all’aeroporto. Come succedeva agli imperatori di Roma vittoriosi. Ma lasciamo perdere la retorica dei sentimenti.

Chi deve, invece, riflettere e cambiare registro è la Scuola, il Governo e la sindaco Virginia Raggi. Non si contano più i protocolli d’intesa firmati da tutti i presidenti del Coni con i Ministri dell’Istruzione per far entrare lo sport tra i banchi. Tutti i partiti di governo hanno presentato fior di documenti sportivi.

E’ stato affondato persino il disegno di legge dell’onorevole Laura Coccia (PD), che pensava di impostare l’attività motoria nelle elementari: vergogna.

Deve arrossire anche Matteo Renzi, benché finora è stato il premier più sensibile alle esigenze del Coni. Eppure neanche lui s’è studiato il rapporto del Regno Unito con lo sport (secondo nel medagliere di Rio). Perché i soldi gestiti dall’UK Sport derivano da una quota fissa dalle scommesse. E le Federazioni ricevono i finanziamenti secondo i risultati sportivi. C’è chi intasca di più e chi resta a bocca asciutta. E “voci” di finanziamento come promozione e “convegnistica”, non sanno neanche che cosa siano. Per non infierire non facciamo l’elenco delle Federazioni che non vincono una medaglia dai tempi di Atene 1896, eppure godono di finanziamenti per l’attività.

Quello di una quota fissa di denaro del contributo allo sport è un vecchio progetto di tutti i presidenti del Coni, Giovanni Malagò, probabilmente, è più di casa a Palazzo Chigi, ma i soldi arrivano sempre con grande incertezza sulla cifra finale. Allo stesso tempo, con tanto di cappello alla Preparazione Olimpica, sia nell’attuale gestione che in quella precedente, perché non sono sufficienti tre anni per mettere in pista uno squadrone che dai successi di Londra 2012 è passato alle sorprese positive di Rio 2016.

La quota fissa dalle scommesse sportive garantirebbe una certezza nelle entrate e un controllo drastico sui contributi da fornire per l’attività.

A Londra, viene detto, è brutale il finanziamento dell’UK Sport. Ma efficace, aggiungiamo, se la brutalità è: chi non vince non prende soldi. Per la cronaca il Team GB olimpico a meno di due giorni dalla fine dei Giochi è secondo, con dietro il colosso Cina e avanti solo gli Usa. Un successo di consolidamento post Londra2012. Bravi veramente! Brexit o non Brexit gli eredi della “perfida Albione” sono andati come treni in tutte le specialità.

E al promozione dello sport, lo sport sociale, la cultura e la storia dello sport? Per questo ci sono fior fiore di Accademia Olimpica, di Fondazione Onesti, di Associazioni Benemerite, di Enti di Promozioni, di Scuole dello Sport centrale e regionali.

Non c’è bisogno delle Federazioni sportive, che appunto debbono fare lo sport, per vincere. Senza nascondersi dietro la vetrina dei convegni e raduni.

Il Coni, forte dei frutti olimpici di questa gestione, esca dalla trappola della Legge Finanziaria, soggetta ai venti della politica. Venti che, però, sveglino la sindaca Virginia Raggi, ma non può evitare il risveglio sulla candidatura di Roma 2024.

A questa Italia olimpica il “direttorio dei 5 Stelle” non può di “no”.

  • giornalista sportivo e scrittore – esperto di tematiche sportive
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