La situazione economica di Suning e l’Inter
Il progetto di Suning con il Football Club Internazionale Milano sta subendo dei rallentamenti. Questa sensazione arriva in un momento paradossalmente positivo per il club milanese, dopo la straordinaria vittoria dello scudetto arrivata dopo ben dieci anni di attesa, grazie al lavoro di Antonio Conte e dei suoi giocatori.
Proprio ora, però, da un lato le enormi conseguenze economiche dettate dalla pandemia globale, e dall’altro le forti pressioni del governo cinese nell’evitare che i colossi cinesi investano grosse somme di denaro in attività e asset con finalità estere, hanno portato Suning ad una fase di stallo, ma soprattutto a ridimensionare eventualmente le mire del club proprio nel momento in cui era tornato a vincere, nel momento in cui poteva cercare di consolidare il proprio livello calcistico e crescere ancor di più in ambito europeo.
La Superlega
Di certo non ha aiutato nemmeno la parentesi Superlega: progetto a cui Suning e l’Inter si erano aggiunti anche e soprattutto per la portata economica dell’affare, sfumato poche ore dopo il suo annuncio per via delle giustissime proteste da parte dei tifosi di tutto il mondo, adirati dalla poca sportività e dalla poca democrazia prevista dal progetto.
Tutte queste difficoltà si riflettono nel prestito che ha dovuto richiedere Suning per quanto riguarda le pendenze da saldare con il club nerazzurro, dopo una stagione in cui il mercato è stato a costo zero e la società ha avuto diverse emergenze nel coprire nei giusti tempi le tranche di pagamento dei precedenti acquisti. Il prestito di circa 250 milioni che il colosso cinese ha richiesto e ottenuto da Oaktree Group presenta infatti tassi di interesse piuttosto alti, con numeri che sfiorano il 10% e con la parola che, se la situazione dovesse divenire ancora più difficile, il gruppo americano potrebbe arrivare a prendersi la maggioranza del club milanese.
Il calciomercato
I numerosi risvolti dettati da questa situazione, che per una parte si accomuna alla grande crisi vissuta da tutti i maggiori club europei che non a caso stanno rivedendo i propri costi, si fanno sentire in maniera altisonante nella sessione di mercato che l’Inter si appresta a svolgere. La società ha già dovuto rinunciare proprio all’allenatore che aveva guidato la squadra alla vittoria dello scudetto serie a 2020/2021, e stando alla fine di giugno è la Juventus la squadra nuovamente favorita per il prossimo anno. Antonio Conte, di fronte alle prospettive del breve periodo e alla non certezza di poter competere per la vittoria ha preferito lasciare la barca da vincitore. Sarà Simone Inzaghi colui che ne farà le veci: allenatore molto bravo, ma con un curriculum e uno status potenzialmente inferiore rispetto a quello dell’allenatore pugliese, e non a caso questo cambio in corsa non ha potuto che far storcere il naso a tutta la tifoseria nerazzurra.
L’urgenza più eclatante sarà quella di dover generare circa 70 milioni di euro di profitto dalla presente sessione di mercato. Per questo sembra che o Achraf Hakimi o Lautaro Martinez saranno costretti a lasciare il club: i due giocatori sono due dei talenti più fulgidi in tutto il panorama europeo, ma se l’Inter riuscisse a vendere almeno uno dei due riuscirebbe a centrare l’obiettivo economico e allo stesso tempo cambierebbe il meno possibile la propria ossatura di squadra, un’ossatura di alto livello come ha dimostrato la stagione appena conclusasi.
Saldo zero
Di certo la società nerazzurra però potrebbero avere le mani legate: la sessione di mercato sarà l’ennesima in cui il saldo finale dovrà essere quantomeno a costo zero, se non in positivo. Si potrà presumibilmente operare solo su profili a parametro zero o quasi. I tifosi nerazzurri non possono che accettare la situazione di fronte a queste evidenti necessità: nel momento in cui si poteva consolidare il proprio status e accrescere ancora di più la competitività della squadra, l’Inter si ritrova a dover essere soddisfatta se riuscirà a limitare i danni durante la sessione di mercato in corso. Da un lato un prestito ad un tasso di interesse molto alto, dall’altro le difficoltà comuni dettate dalla pandemia, dall’altro ancora gli impedimenti che derivano dallo stesso partito comunista cinese, che non permettono a Suning di investire all’estero: la situazione attuale dell’Inter è estremamente complicata, e i successi appena conquistati sul campo non riflettono la delicata situazione che il club sta attraversando sul lato finanziario.
No Comment