I trends sportivi del futuro: eSports e Ironman
(di Marcel Vulpis) – Lo sport, così come lo stiamo vivendo (dal vivo), seguendo (in tv e sui media in generale) o praticando (negli impianti e/o negli spazi aperti), è in forte evoluzione, come gli interessi di chi, quotidianamente, intende praticare sport in modo attivo.
Discipline tradizionali come il calcio, il basket, la pallavolo o i motori, si stanno trasformando in momenti di entertainment per i fan e nuovi fenomeni o trends sportivi si stanno affacciando alla ribalta, o stanno crescendo a livello internazionale, puntando sulla domanda di benessere o sul piacere di praticare sport outdoor.
E’ il caso degli esports, soprattutto tra le fasce giovanili, del running o degli sport endurance, in misura più trasversale.
Esports in costante crescita
Gli esports, i cosiddetti giochi elettronici competitivi, sono diventati sempre più fenomeno di massa e ciò ha portato, all’estero, all’istituzione di diverse federazioni, per regolamentare i vari tornei che si disputano. L’aspetto più interessante è il denaro che viene mosso da queste competizioni virtuali: si parla, complessivamente, di oltre 780 milioni di euro in tutto il mondo.
Stando, però, ad una previsione del World Economic Forum (WEF), entro il 2020, gli esports arriveranno a fatturare circa 1,25 miliardi di euro. Questi “tornei virtuali” stanno attirando numerose aziende (sempre più extra-settore) pronte a mettere sul piatto cifre significative per firmare partnership con i nuovi colossi del mercato digitale.
Determinanti per la crescita dei videogame e, soprattutto, del settore dei giochi competitivi, sono stati i media: in particolare Twitch.tv (piattaforma di live streaming di proprietà di Amazon), che ha permesso, a gran parte degli appassionati di videogiochi, di avvicinarsi agli esports, consentendo di seguire, in diretta, i pro-gamer (giocatori professionisti), mentre si cimentano sui diversi “titoli”: per esempio League of Legends, Call of Duty o il popolare Fortnite tra i più giovani.
La fotografia del mercato tricolore
In Italia, i videogiocatori hanno in prevalenza fino ai 24 anni, sono di sesso maschile, utilizzano la consolle e il cellulare per giocare (75%). Amano la competizione, sfidare avversari reali e prediligono i giochi di azione/avventura (65,0%), di sport (50,5%) e giochi di ruolo, strategia e simulazione (intorno al 45%).
Un gamer su tre (33,8%) gioca “più volte al giorno”, e, tra i giovanissimi, questo dato è particolarmente accentuato (42,8%). Youtube è la fonte privilegiata, per informarsi su tutto ciò che attiene al mondo dei videogame (61,0%), seguita, con netto distacco, da Facebook (38,8%). Tra le fonti di informazione maggiormente utilizzate emerge anche il passaparola (buzz marketing), unico canale tradizionale che resiste alla digitalizzazione delle altre fonti. E’ quanto risulta da una recente indagine, dal titolo “Dai videogiochi agli esports”, realizzata dall’istituto Format Research.
Lo sviluppo degli sport endurance
Un ulteriore trend in crescita è il fenomeno degli sport endurance (o di resistenza). Il brand di maggior richiamo, a livello mondiale, è Ironman (lanciato, per scommessa, negli Stati Uniti nel lontano 1978). E’ uno sport caratterizzato dall’insieme di tre discipline (nuoto, ciclismo e corsa). Definito anche come distanza “super lunga”, è la più dura competizione di triathlon (disciplina olimpica dal 2000): caratterizzata da 3,86 km di nuoto, 180,260 km in bicicletta e 42,195 km di running.
Tre anni fa questo progetto mondiale (di proprietà della World Triathlon Corporation) è stato acquistato, per oltre 570 milioni di euro, dal colosso asiatico Wanda Sports China. Fanno parte del circuito internazionale (la sede è a Tampa in Florida) più di 220 eventi di triathlon sulla lunga distanza.
In Italia, fino al 2022, il marchio Enervit ha deciso di investirvi sponsorizzando una serie di prove. Ad oggi più di 50 Paesi hanno organizzato eventi.
Partecipare ad un Ironman è molto costoso (per i prezzi delle attrezzature tecniche da utilizzare in gara), oltre che duro per la tipologia dei programmi di allenamento. Raggiungere poi il traguardo, ed essere definiti con il titolo di Ironman, è un vero e proprio “status”, soprattutto in alcuni Paesi come gli Stati Uniti, la Cina, l’Inghilterra e la Germania.
Sotto il profilo marketing (gli utenti sono principalmente sportivi “alto spendenti”), Ironman prevede tre aree di business, in costante sviluppo sui mercati internazionali: spectator sports (media & marketing), participation sports (active lifestyle) e services (produzione, digital & service). (fonte: Tuttosport)
Perchè gli sportivi amano praticare gli sport endurance
– sviluppare resistenza fisica/mentale: 66%
– sfidare i propri limiti: 64%
– ragiungere la soddisfazione personale: 61%
– ottenere benessere: 46%
– generare valori positivi: 46%
fonte: Nielsen Sports
No Comment