Idea Cairo (patron Torino FC) per unire il centro-destra alle politiche 2018. Lo lancia Silvio Berlusconi, capo di FI e presidente del Milan
Pubblichiamo un interessante intervento apparso sulle pagine web di Affaritaliani.it sul presente/futuro (eventualmente) dell’imprenditore piemontese Urbano Cairo, già patron del Torino FC, del network tv La7 e da pochi mesi del “Corsera”. Per Luigi Bisignani tra i lobbisti più influenti della politica italiana Cairo potrebbe essere il nome “forte” scelto per unire il centro-destra (una idea che è balenata nella mente di Berlusconi e che nelle ultime ore sta prendendo sempre più piede). Di seguito il testo dell’articolo.
Potrebbe essere Urbano Cairo l’asso nella manica del Centrodestra. L’imprenditore, proprietario della tv «La7», di Rcs (Corriere della Sera), di altri periodici e della squadra di calcio del Torino, potrebbe riuscire nell’«impresa» di riunire i moderati italiani, scrive il Tempo.
Ha un profilo simile a quello di Berlusconi, non a caso ha catalizzato le attenzioni di alcuni esponenti di Centrodestra che in vista delle elezioni politiche (a questo punto probabili per la primavera del prossimo anno) stanno lavorando per costruire una coalizione che riesca a battere Centrosinistra e Movimento 5 Stelle.
Uno scenario che potrebbe anche ricevere la «benedizione» di Silvio Berlusconi.
Luigi Bisignani al Tempo: Il «berluschino» sogna in grande
Caro direttore, e se fosse “berluschino”, alias Urbano Cairo, patron del Corriere della Sera e La7, il nuovo piccolo Trump che può riunire moderati e infuriati? Diceva Agatha Christie che «tre indizi fanno una prova». Qui cominciano ad essere molti di più. Il più clamoroso venerdì: un’intera pagina sul Corriere, il suo faccione accattivante a guardar dritto negli occhi non tanto i giovani pubblicitari a cui si rivolgeva ma quasi a proporsi a potenziali elettori. Poi ieri,un’altra paginata dove giustamente rivendicava i successi di Rcs la cui scalata,con l’aiuto determinante di Gaetano Miccichè di Banca Intesa,ha ridicolizzato Alberto Nagel,ad di Mediobanca. Cresciuto all’ombra di Berlusconi,l’unico a cui passava la palla quando giocavano a calcetto,ha imparato come sedurre e come far diventare la pubblicità uno straordinario strumento di potere. Il Cavaliere ancora oggi si schermisce quando parla di lui. E ad Arcore,in uno degli ultimi compleanni di Francesca Pascale, oggi tornata in prima fila, l’ha baciato e abbracciato indicandolo come il perfetto acquirente non solo del Milan, ma anche di Mediaset. Ottimista, tiratissimo, tagliatore di costi con una tecnica micidiale. Inizia dai dettagli come i rimborsi taxi,e poi giù con il machete soprattutto verso i piccoli fornitori. Il potere e il palazzo gli piacciono: prima ancora di comprare il Corriere,tutti ricordano un suo trionfale arrivo alla Sala Zuccari del Senato per parlare di tv. Sa cosa offrire a tutti, inclusi i grillini,ai quali ha regalato ore di palinsesti su La7. Può contare anche su Enrico Mentana, colui che diede i consigli mediatici più acuti per la discesa in campo di Berlusconi nel 1994. E ultimo non trascurabile indizio: la forma fisica. Cairo, che guarda all’elettorato di centro strizzando gli occhi al Cavaliere e ai grillini, lo sa bene. Ha iniziato una dieta rigorosa per un fisico tonico che gli permetterà di saltare su un cubo e ballare a torso nudo,come già capitato dopo una vittoria del Torino. Renzi dovrebbe adeguarsi e smaltire il sovrappeso, soprattutto tener d’occhio questo caparbio «gigione» e la sua potenza di fuoco. Perché capacità di governare e voglia di diventare un piccolo Trump certo non gli mancano. Per ora, con chi glielo chiede,si schermisce divertito. Ma l’idea gli piace troppo.
Luigi Bisignani
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