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IL BOA MODIFICA LE LINEE GUIDA SUI DIRITTI DI MARKETING

(di Daniele Rizzi) – La British Olympic Association (BOA) è diventata l’ultima commissione olimpica nazionale a rivedere le linee guida della “Regola 40″, offrendo agli atleti britannici più libertà nel promuovere i propri sponsor durante i Giochi olimpici di Tokyo2020.

La clausola dell’articolo 40 del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) limita la capacità degli atleti di promuovere i propri sponsor personali nel periodo delle Olimpiadi estive e invernali, ed è progettata per proteggere l’esclusività del programma di marketing dell’organizzazione olimpica.

L’organizzazione ha però subito pressioni per diluire tale restrizione dopo che il regolatore tedesco della concorrenza ha affermato che la norma ha effettivamente conferito al CIO e alla Confederazione sportiva olimpica tedesca (DOSB) il monopolio dei diritti di marketing e danneggiato il potenziale di guadagno degli atleti.

Il CIO ha ammorbidito la sua posizione e ha affermato che la responsabilità dell’attuazione della clausola ricadrebbe sui singoli Comitati Olimpici Nazionali (NOC) in ciascuno dei rispettivi territori.

Il BOA è dunque il quarto Comitato Olimpico Nazionale a pubblicare le nuove linee guida per la libertà di promozione degli sponsor e diritti di marketing durante le Olimpiadi 2020. Gli altri comitati ad aver risposto al decreto del CIO sono il Comitato Olimpico Tedesco, il Comitato Olimpico Australiano e il Comitato Olimpico e Paralimpico degli Stati Uniti.

La nuova linea guida sui diritti di marketing consente agli atleti britannici di inviare un messaggio di “ringraziamento” per ogni sponsor personale durante i Giochi Olimpici, a condizione che non contenga alcun marchio olimpico. Se un atleta, quindi, possiede cinque sponsor personali, sono consentiti cinque singoli messaggi di “ringraziamento”, e lo stesso messaggio, ripetuto su diversi canali social media, sarà interpretato come singolo post.

Il BOA ha poi abbreviato il calendario in base al quale gli atleti dovranno richiedere il consenso per le attività di marketing, passando da quattro mesi prima delle Olimpiadi a soli tre mesi. Le critiche non sono mancate. Il periodo di tre mesi è ritenuto dannoso per gli interessi commerciali dei singoli atleti meno noti, che potrebbero non essere certi del loro posto nella squadra olimpica britannica fino a poche settimane prima dei Giochi.

Inoltre, le nuove linee guida del BOA, secondo l’autorità tedesca, contengono requisiti anticoncorrenziali, come l’obbligo di chiedere il consenso per le attività di marketing diversi mesi prima dei Giochi, talvolta ancora prima che sia avvenuta la selezione.

Il BOA fa però sapere di seguire tutte le indicazioni stabilite dal CIO senza violare alcuna normativa in relazione agli sponsor personali, cercando di creare anche un equilibrio tra le indennità previste per gli sponsor olimpici ufficiali e gli sponsor che scelgono di sostenere i singoli atleti.

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