Serie A - Serie B

Il caso Dessena (Cagliari calcio) deve far riflettere il mondo dei media


Riprendiamo un interessante articolo di StadioTardini, portale gestito dal giornalista parmense Gabrile Majo sul tema della lotta all’omofobia nel calcio e, più in generale, nello sport. 
Daniele Dessena non è mai stato un tipo qualunque. Esploso molto giovane, ha lasciato Parma per andare alla Samp, poi si è stabilito al Cagliari. l’ex virgulto di casa Parma, di ruolo mezzala, si è apertamente schierato a favore della campagna contro l’omofobia lanciata dalla Fondazione Cannavò (di cui stadiotardini.it aveva dato notizia, raccogliendo, tra l’altro, una dichiarazione di Roberto Donadoni), giocando la bella prova del suo Cagliari al Meazza domenica scorsa contro l’Inter, con i lacci multicolore e sul web, sono subito piovute critiche nei suoi confronti, da chi non era d’accordo con questa sua scelta. Così apprendiamo dall’articolo a firma Mario Frongia, apparso oggi a pagina 17 della Gazzetta dello Sport. Ennesimo caso di come l’ambiente interattivo, nato per far interagire, favorisca ogni tanto non interazioni, ma diventi un porto franco di insulti, un parolaio impazzito, dove si legge e si scrive, di tutto e di più. Dessena come in campo prende tanti palloni, ha preso una posizione di difesa nei confronti della campagna contro l’omofobia e subito sul web si sono scagliati contro di lui “Pensa a giocare” il web, “Stupidi ignoranti” la risposta del calciatore. Ecco il ping pong. Nel web, si sa, c’è la libertà di esprimersi, quella libertà di parola, che ben avevano presente i Greci dell’età d’oro di Pericle. Un altro greco però, Socrate, decise di non scrivere niente e forse, fece bene. Certo diverso sarebbe stato se Dessena di persona in strada avrebbe ricevuto un insulto. La risonanza che ha il web è enorme, ma proprio perchè rete il gol che fa è minore di quando le cose accadono dal vivo, di persona. Minore ma pur sempre da stigmatizzare. Ci lamentiamo spesso che i giocatori sono una massa di ignoranti e poi, una volta che fanno una mossa intelligente, subito li condanniamo? A volte stare in silenzio vale più di mille parole.
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