Punto e a Capo

IL CASO GATTUSO MERITA UNA RIFLESSIONE

E infatti quello che non doveva succedere è successo.  

Rino Gattuso, infortunato per l’abitudine del giocatore a calcare altri campi con altri spazi di manovra. Nella concitazione dell’atto agonistico non si è ricordato che stava giocando su un campo non da serie A ed è cascato dentro la panchina lussandosi il polso (ieri operato d’urgenza). Roba da comiche se non ci fosse l’infortunio di un giocatore "professionista" importante per la Nazionale di Marcello Lippi.

Ma chi è il dirigente in F.i.g.c. che ha preso la decisione di far giocare dei professionisti con questi rischi per la loro salute? Un dirigente è quella persona che sa prevedere tutto anche questi rischi. Così non è stato. In un paese normale verrebbero presi provvedimenti "severi", perchè ci troviamo di fronte a un patrimonio per la Nazionale e per i club stessi (mi immagino cosa avranno pensato in casa Milan quando hanno saputo di questa cosa di Gattuso). Abbiamo fatto ridere tra l’altro mezzo mondo, con la stampa italiana che non ha in alcun modo "commentato", perchè poi pare brutto. Evidentemente fare il giornalismo di analisi è una rarità in questo Paese. La cosa più triste è che sicuramente verrà messo tutto a tacere e tornerà presto nel dimenticatoio.

Tranne che su Sporteconomy.it, che, per fortuna, è una voce "libera" dal coro. 

 

IL CASO GATTUSO MERITA UNA RIFLESSIONE. Si dice sempre che questi giocatori di calcio sono dei super "viziati" (belle macchine, hotel di lusso, trattamento a cinque stelle sempre e comunque), poi in Italia succede anche che la Nazionale di calcio italiana sia chiamata a giocare un’amichevole/allenamento in un campo di provincia dove esistono ancora panchine interrate (pericolose per chi gioca).

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Marcel Vulpis

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