Il Cav. attende il closing cinese e la sentenza di Strasburgo
(di Marcel Vulpis) – Ore cruciali per il Cav. Silvio Berlusconi in ambito calcistico e politico. Da un lato, infatti, attende di sapere se la cordata dei cinesi guidata dalla Sino Europe Sports sarà in grado di definire una volta per tutte il “closing” (previsto per il prossimo 13 dicembre), dall’altro attende di conoscere l’esito della sentenza di Strasburgo, che potrebbe rilanciarlo definitivamente in politica, dandogli la possibilità di ricandidarsi. Sul fronte del closing, i soldi dovranno arrivare, però, entro e non oltre, il prossimo 6 dicembre, ma, al momento, ci sarebbero problemi nelle autorizzazioni, da parte del Governo della Rep. popolare cinese,, al trasferimento all’estero dei capitali (circa 420 milioni di euro) necessari per l’acquisto del gruppo AC Milan. Tra le ipotesi, un possibile rinvio di 30-40 giorni, collegato, però, ad una seconda caparra (la prima da 100 mln è stata pagata in tranche da 15 e 85 mln) per ulteriori 100 milioni di euro, con la previsione della perdita dell’intero importo (100+100), se non si dovesse arrivare ad un conclusione positiva dell’affare.
Un vero e proprio “bagno di sangue” economico per la SES (con sede fiscale in Lussemburgo), finanziata con denaro proveniente, principalmente, dal fondo cinese Haixia Capital.
Le dichiarazioni di Berlusconi per un calciomercato 2017 in area 100 milioni di euro (esattamente quanto il valore della prima e/o della seconda eventuale caparra) fa pensare che il presidente rossonero si stia preparando di fatto ad un “piano B” ed abbia preso in considerazione anche l’eventualità che il “closing” con gli investitori asiatici possa saltare.
Altrettanto complicata è la situazione personale, in ambito politico, per Silvio Berlusconi, con l’occhio rivolto a Strasburgo e al risultato del referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre (dove Forza Italia, almeno sulla carta, sostiene il fronte del “NO”).
“La sentenza di Strasburgo dovrà arrivare. Sono assolutamente sicuro che metterà in chiaro come non ci sia stata nessuna evasione da parte mia. E quindi io dovrei ritornare nella possibilità di ricandidarmi. In quel caso il centrodestra non avrebbe la necessità di cercare altri leader“. Lo ribadisce Silvio Berlusconi, intervistato dal quotidiano Il Messaggero: grazie alla “professionalità” dei medici “e naturalmente all’aiuto di Dio sono in grado di impegnarmi in una battaglia decisiva per la democrazia”.
In caso di vittoria del No al referendum, spiega Berlusconi, “Forza Italia in questa legislatura non appoggerà nessun governo. Siamo però disposti, ed anzi riteniamo necessario, sederci intorno ad un tavolo per riscrivere la legge elettorale”. “Certo, ci vorrà un governo nel frattempo, ma – sottolinea – sarà il Presidente della Repubblica Mattarella, nel quale abbiamo piena fiducia, a garantire questa delicata fase”, ma “poco importa” chi sarà a guidare l’esecutivo, l’importante è che sia un processo breve e che gli italiani possano tornare alle urne”. A suo avviso, quella delle ripercussioni sui mercati è “una leggenda confezionata ad arte per spaventarli e condizionare gli elettori. Un vero e proprio ricatto al quale il governo italiano per primo dovrebbe opporsi”. Ritiene anzi che “le condizioni dell’economia italiana non cambieranno in caso di vittoria del Sì, miglioreranno invece in caso di vittoria del No”.
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