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Il commento di Alessandro Noto (Federscherma) sul caso dell’oro (sfumato) di Filippo Macchi

L’Olimpiade di Parigi2024 si sta caratterizzando per diversi casi di arbitraggi “contestati”, con verdetti sempre (purtroppo) a sfavore dei nostri atleti (con particolare attenzione alle prove di judo, boxe e scherma). Proprio nella finale del fioretto maschile, il 22enne Filippo Macchi (nato a Pontedera e tesserato delle Fiamme Oro), si è visto “scippare” dalla giuria internazionale, sul 14-14, la vittoria nei confronti dell’avversario di Hong Kong (Cheung Ka Long), che, al termine dell’ultimo assalto, ha conquistato un insperato oro, dopo essere stato sotto di due stoccate sul 14-12 per l’azzurro. L’Italia attraverso la Federscherma e lo stesso Comitato olimpico nazionale ha presentato ricorso rispetto a questo verdetto, ma, alla fine, la medaglia è stata consegnata all’atleta asiatico. Sul tema è intervenuto stamattina (sul profilo personale di Facebook) anche il direttore marketing della Federscherma (FIS), Alessandro Noto, che ha commentato così l’intera vicenda:

Torno ad un concetto a me caro quando si parla di comunicare e raccontare una disciplina sportiva: i Valori. Un bagaglio preziosissimo che rende la scherma, come altri sport olimpici, unica nel suo genere. Ieri abbiamo visto tutti il grave torto arbitrale subito da Filippo Macchi a Parigi nel match che valeva un oro olimpico, ma vorrei che il focus si spostasse sulle parole di Filippo che, a mio parere, valgono tanto quanto un oro se non di più.

La scherma è uno sport a discrezione degli arbitri, ma è colpa mia perché ero in vantaggio per 14-12 e dovevo chiudere prima il match. Ora bisogna guardare avanti perché c’è ancora una prova a squadre e lo devo ai miei compagni. Dalla scherma azzurra ci si attendono sempre tante medaglie, ma sul podio salgono soltanto in tre, la nostra disciplina si è evoluta in tutti i paesi. Cheung è un campione.”

Queste parole, intrise di umiltà e rispetto, riflettono i veri valori dello sport che la Federazione Italiana Scherma si impegna a promuovere e sostenere. Il fair play, l’onestà e il rispetto per l’avversario sono al centro della nostra mission. Qui non si tratta solo di vincere medaglie, ma di crescere come atleti e come persone, imparando dalle sconfitte tanto quanto dalle vittorie. La risposta di Pippo (Filippo Macchi, nda) all’ingiustizia subita ci ricorda che la vera essenza dello sport risiede nell’integrità, nella perseveranza e nel rispetto per se stessi e per gli altri. È questo lo spirito da coltivare in tutti gli atleti, perché è questo che rende la scherma, e lo sport in generale, davvero potente” – di Alessandro Noto

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Redazione

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