Il Corsera intervista il presidente della Lega Serie B, Andrea Abodi
Corriere della Sera – di Fabio Monti
– 04/01/2012 pag. 43
Abodi e una nuova idea di Lega «Orgogliosi di
essere di serie B»
Il presidente Il giorno dell’Epifania
sarà interamente dedicato al campionato di 2ª divisione
«Stiamo recuperando spettatori e
spazio, ma dobbiamo fare di più» Le scommesse? L’amarezza c’è e non ci basta
avere la coscienza a posto. Dobbiamo difenderci e aumentare il livello di
controllo e di contrasto
MILANO – Una Befana nel segno della
serie B. Venerdì per l’ultima di andata si comincia alle 12.30
(Torino-AlbinoLeffe), poi otto gare alle 15, una alle 18 (Verona-Modena) e
Grosseto-Livorno alle 20.45. È un’altra delle occasioni che il presidente della
Lega, Andrea Abodi e il suo staff, guidato dal d.g. Paolo Bedin, intendono
sfruttare, per riconquistare visibilità.
Presidente, c’è
maggiore attenzione intorno alla serie B?
«Stanno aumentando gli spettatori negli stadi (+27%) e anche quelli che seguono
le partite in tv. Dopo l’anno straordinario in cui c’erano Juve, Napoli e Genoa
(2006-2007), c’è stato un biennio di campionati oscurati dalle tv. Ora va
meglio, ma non siamo ancora soddisfatti; abbiamo la necessità di continuare a
crescere. Ed è per questo che cerchiamo di recuperare tutti gli spazi liberi,
provando a smarcarci dalla A. E per parlare di futuro, entro la prima settimana
di febbraio, intendiamo lanciare il bando per la cessione dei diritti tv per il
triennio 2012-2015».
Anche per voi c’è il serio problema
degli stadi…
«È un tema ineludibile, anche se siamo
attenti pure al tipo di ambiente che si crea in questi stadi. Resta il fatto che
il 70-80% ha più di 50 anni di vita ed è per questo che entro 15 giorni la Lega
serie B presenterà una piattaforma-progettazione di primo livello per favorire
la riqualificazione degli impianti o nuove edificazioni, in base a criteri di
sostenibilità sociale, economica ed ambientale, che possono rappresentare anche
un modello di riferimento tecnologico».
Ventura sbaglia a
dire che vuol fuggire dalla B?
«Rispettabile opinione, ma
voglio credere che il suo pensiero sia stato tradito dalla voglia di tornare in
serie A con una squadra alla quale la B va storicamente stretta. L’ha detto
comprensibilmente da allenatore del Torino, ma un po’ ingenerosamente nei
confronti di almeno altre 20 squadre».
Non trova che faccia
un certo effetto, in periodo di calcioscommesse, che la serie B abbia come
sponsor la Bwin, società di scommesse online?
«Potrei
rispondere semplicemente che se nel mondo le scommesse sportive fossero gestite
con le procedure di Bwin, grande operatore mondiale quotato in Borsa, con un
codice di integrità molto efficace, oggi probabilmente non parleremmo di
calcioscommesse».
Però il calcioscommesse non dà una bella
immagine soprattutto della serie B…
«L’amarezza per quanto
è successo c’è e non ci basta avere la coscienza a posto. Sarebbe troppo bello
se il calcio riuscisse a prendere soltanto gli aspetti positivi della società.
Dobbiamo difenderci e aumentare il livello di controllo e contrasto. Voglio
sottolineare il rispetto nei confronti del lavoro della magistratura di Cremona;
ci piacerebbe che ci fosse uguale rispetto anche in senso inverso, possibilmente
con qualche generalizzazione in meno. Rispetto e reputazione sono le nostre
parole chiave. È un’osservazione, non una polemica. E voglio sottolineare che
stiamo lavorando per monitorare, nei limiti delle nostre prerogative, la natura
di eventuali nuove proprietà dei club. Questo perché la Lega deve rappresentare
una garanzia associativa».
Come si vive da separati in casa
con la serie A?
«C’è un rapporto di collaborazione (e non
soltanto perché dividiamo la sede), così come cerchiamo di costruirla e
consolidarla con le altre Leghe e le componenti tecniche. Si parla molto di
sistema calcio, cerchiamo di essere coerenti verso un sistema, che spesso si
muove in modo disarticolato».
Però 22 squadre sono troppe e
lei l’ha già detto. Quando vi muoverete concretamente per ridurre i
club?
«Tra breve riprenderemo a confrontarci sul tema a
livello federale. Ventidue club sono tanti ed è anche un numero che significa
poco. Il format ideale sarebbe di 20 squadre. Vedremo se e quando sarà possibile
arrivare a questa quota, magari senza interferire nel format della A. Resta il
fatto che non possiamo fare la riforma da soli, perché ce lo impediscono prima
la logica e poi lo statuto federale. E nel nostro campionato c’è un turn
over troppo elevato: ogni anno escono sette squadre (il 30%), fra promozioni
in A e retrocessioni in Lega Pro».
Ma è vero che punta a
diventare presidente della Lega di A, visto che Beretta è dimissionario, con
vista sulla presidenza federale nel 2013?
«Sono presidente
di una Lega importante da un anno e mezzo. C’è ancora molto da fare e mi piace
pensare di consolidare il lavoro che stiamo portando avanti. Da quando sono
stato eletto (due volte per questioni regolamentari) mi preoccupo solo di far
bene per le nostre 22 società e per i nostri appassionati. Il mio obiettivo è di
produrre fatti e risultati, che mi consentano di conservare la fiducia dei
presidenti, quando a fine stagione ci sarà da scegliere la guida della Lega di B
per i prossimi quattro anni. A livello federale, prima di tutto un presidente
c’è. E poi sono consapevole dei miei limiti».
fonte: IL CORRIERE DELLA
SERA
Sul quotidiano “Corsera”, questa
mattina, un focus sui progetti presenti e futuri della Lega Serie B,
guidata da un biennio dal presidente Andrea Abodi.
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