Il degrado dello stadio Flaminio diventa un caso
“Tra rifiuti, erbacce, infiltrazioni e calcinacci, dopo anni di annunci, accordi e promesse, per lo stadio manca ancora un progetto credibile, né si intravede all’orizzonte una soluzione definitiva. Il Codacons vuole vederci chiaro – si legge ancora – Se infatti da febbraio lo stadio è stato affidato in gestione (senza gara pubblica e con procedura d’urgenza) alla Figc, e la Federcalcio si è impegnata ad elaborare un progetto per il recupero, la messa a norma e la riapertura del Flaminio, finora non è cambiato nulla: l’impressione è che anche questo treno, visti anche i costi del restyling (12/15 milioni nell’immediato, 800mila l’anno per la gestione), stia passando. Un impaludamento scandaloso e inaccettabile, che dipende anche dalla diatriba tra il Campidoglio e il precedente gestore, Coni Servizi”.
“In quest’ottica, il recupero del Flaminio rappresenterebbe un segnale fortissimo: solo pochi mesi fa il direttore generale della Figc, Antonello Valentini, annunciava l’intenzione di ospitare al Flaminio alcune attività fondamentali della Federcalcio, farne un centro di allenamento delle nazionali giovanili e magari farci giocare dall’Under 21 in giù. Il Codacons si augura che questa soluzione (che dovrebbe coinvolgere anche le federazioni, come pugilato e scherma, che già hanno attività all’interno dell’impianto e davvero sanno cosa fare delle sue storiche strutture, e poi associazioni dei cittadini e circoli sportivi della zona) riprenda quota e veda finalmente la luce. Ospitare al Flaminio la nostra ‘meglio gioventù’ – termina la nota del Coordinamento – chiuderebbe almeno una triste parentesi nella storia sportiva della città di Roma”.
Il portale online capitolino RomaPost.it ha segnalato il caso del degrado dello stadio Flaminio, di cui si è immediatamente occupato l’assessore allo sport e agli stili di vita Luca Pancalli, all’inizio del suo mandato tecnico-politico. Riprende tra l’altro un comunicato a firma Codacons sul tema in oggetto.
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