Il futuro dello sport-business è nel segno dell’intrattenimento
(di Marcel Andre’ Vulpis) – Secondo Nielsen Sport, società internazionale di intelligence e consulenza in ambito sportivo, gli eSports (sport elettronici competitivi) e i combat sports sono i trend del futuro se guardiamo ai nuovi scenari del marketing sportivo mondiale. Fenomeni ormai “mainstream” perché interessano un numero di utenti nettamente superiore al bacino dei semplici appassionati.
Il taekwondo, per esempio, è praticato in 214 Paesi nel mondo e continua a crescere. Nato in Asia (storicamente è un’arte marziale coreana) si è poi diffuso a macchia d’olio in tutti i continenti. Attualmente è l’Africa il nuovo Eldorado di questa disciplina di contatto con ben 54 nazioni affiliate (nessun altro continente oggi può vantare lo stesso numero di Paesi membri). In Italia è in forte sviluppo grazie alla promozione della federazione italiana (FITA), guidata dal manager Angelo Cito, con l’occhio rivolto a Parigi2024 (il torneo olimpico è previsto dal 7 al 10 agosto), dove gareggeranno almeno due olimpionici (Vito Dell’Aquila, già oro alle Olimpiadi di Tokyo, e l’iridato Simone Alessio).
UFC trainata dal “fenomeno” Conor McGregor
Ma la vera esplosione degli sport da combattimento o da contatto pieno si è avuta soprattutto negli ultimi anni grazie al boom mediatico delle MMA (tecnicamente Mixed Martial Arts) e alla nascita/diffusione di nuove promotion.
La più importante è UFC (Ultimate Fighting Championship) presieduta dall’uomo d’affari statunitense Dana White, con sede a Las Vegas e parte della holding californiana WME (William Morris Endeavor), a sua volta collegata al gruppo internazionale IMG. Molto forte e ben posizionata sul mercato a stelle e strisce sta iniziando a radicarsi anche in Europa.
Le MMA hanno avuto il loro hype con l’ascesa del fighter irlandese Conor McGregor (cinque dei sei match più venduti dalla UFC, a livello di pay-per-view, portano la sua “firma”). Crypto.com, Monster energy e Venum (sponsor e fornitore dell’abbigliamento tecnico degli atleti) sono solo alcuni dei top sponsor legati all’immagine delle mixed martial arts e della promotion statunitense. L’ultimo in ordine di tempo ad essere entrato nella “famiglia” delle aziende partner è Prime (molto visibile soprattutto in occasione degli eventi speciali come la “cerimonia del peso” degli atleti).
Lo sbarco di Logan Paul con il marchio Prime
Questo nuovo prodotto è stato creato da Logan Paul (youtuber, fighter e ormai pugile professionista) insieme a KSI (pseudonimo di Olajide Olayinka Williams Olatunji), conosciuto dal grande pubblico come youtuber, rapper, attore e pugile (ha origini nigeriane, ma passaporto britannico). Sotto il profilo marketing Prime ha sostituito BodyArmor (marchio americano di bevande sportive interamente di proprietà di Coca-Cola) e si aggiunge all’official energy drink Monster.
Non solo UFC…avanzano nuove promotion nel mondo
Se l’organizzazione di Dana White è considerata il traguardo finale di qualsiasi fighter professionista (rimanervi è difficilissimo perché il livello agonistico è molto alto) in questi ultimi anni c’è stata una vera e propria proliferazione di sigle (in diverse parti del mondo).
Sempre negli States è ben radicata Bellator (dove ha combattuto anche l’italiano Alessio Sakara) ma sono in forte crescita i marchi PFL (Professional Fighters League), Invicta Fighting Championship e Legacy Fighting Alliance (LFA).
Subito sotto, in Europa, troviamo Cage Warriors (promotion londinese sbarcata anche a Roma con una serie di eventi di buon livello), la polacca KSW, e una serie di organizzazioni basate in Russia (la più importante è “AMC Fight Nights”, gestita da alcuni ex campioni di sport da combattimento).
Discorso a parte merita infine “One Championship”, promotion con base a Singapore creata dal giovane magnate Yodchatri Sityodtong, che detiene la leadership del mercato asiatico (dove è superiore, per numeri e business, anche a UFC). In Europa “One” è coordinata daCarlo Di Blasi il più importante e storico promoter tricolore di combat sports (gestisce atleti-icone come i kickboxer Mattia Faraoni e Martine Michieletto, entrambi iridati nelle loro discipline).
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