Aziende

Il mercato dei pay-tv del calcio toccato pesantemente dalla crisi contingente

Per questo
motivo, l’imprenditore australiano sarebbe disposto a rinunciare ad
alcuni canali, oggi visibili solo agli abbonati, scegliendo un’emissione
in chiaro per poter contendere a Berlusconi e alla Rai una grande fetta dei
proventi pubblicitari del mercato generalista. Già dalla
passata stagione si era iniziata a vedere una certa competizione tra le due,
quando Mediaset è riuscita a sottrarre a Sky, con cifre
rilevanti, i diritti delle partite della Champions League del triennio
2015-2018. Così, Sky cerca di cambiare direzione, cambiando il modo di fare
televisione. Infatti, i clienti Tim, grazie all’accordo con Sky
Italia, potranno seguire su smartphone e tablet la Champions e le partite di
qualificazione europee già in onda su Sky Sport Plus. Quest’accordo
di partnership porterà nei primi mesi del 2015 alla nascita
della prima IPTV, che consisterà nella trasmissione dell’intera
offerta televisiva di Sky attraverso le reti ultrabroadband di Telecom Italia. 

 La crisi ha colpito anche le pay-tv ed è per questo che i bilanci delle due piattaforme televisive, Sky e Mediaset, hanno subìto delle contrazioni e la gara per aggiudicarsi i proventi pubblicitari sta per iniziare. L’australiano Rupert Murdoch, fondatore e proprietario di Sky, e i suoi uomini stanno studiando le prossime mosse per cercare di rimediare i risultati negativi riportati negli ultimi anni. Negli ultimi 24 mesi la pay-tv avrebbe perso (secondo quanto riportano alcuni analisti di settore) quasi duecento mila abbonati ed inoltre l’ultimo bilancio è stato chiuso con un passivo di otto milioni di euro. 

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Marcel Vulpis

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