Punto e a Capo

Il miracolo della Roma: sul calendario convergenze “bipartisan”

L’ostracismo nei confronti della Roma chiama a raccolta la tifoseria come forse mai

era accaduto. Le proteste in merito al calendario “barzotto” e alla storia dei derby da giocare a metà settimana, ieri sono continuate

senza soluzione di continuità e alle esternazioni dei comuni mortali andate in onda via etere appena diramato il prossimo scadenzario

della serie A sono seguite quelle dei cosiddetti tifosi doc. Ha cominciato Giuseppe Marra, deus ex machina dell’Adnkronos e consigliere

dell’As Roma, le cui esplicite perplessità (“Questo è un calendario pilotato sì, ma contro”) rappresentano una sorta di

specchio riflesso per il popolo giallorosso: “Mi si chiede da più parti, nella mia veste di consigliere della A.S. Roma calcio, se

qualche nube inquietante non si stia addensando sulla nostra squadra, nonostante il sole e l’afa di questi ultimi giorni”. Riferimenti

chiaramente non climatici legati al campionato 2007/2008 e pure all’epilogo della vicenda Chivu, momenti topici che porteranno Marra a fare

come i gatti, ovvero a “dormire con gli occhi aperti”. Secondo Fabrizio Cicchitto, vice-coordinatore di Forza Italia, “appare evidente che il

sistema calcio è stato tutt’altro che normalizzato e regolarizzato, mentre emergono antiche e nuove gerarchie che penalizzano, ieri

come oggi, le stesse squadre che venivano colpite sotto il sistema Moggi”; in sintonia con il centrodestra stavolta appare pure la

maggioranza, con il vicepresidente del Senato, Gavino Angius pronto a ribadire “la necessità “dell’assoluta trasparenza delle regole

che governano il calcio in Italia. In sintonia con il cavalier Marra ci sono anche il capogruppo di An alla Camera Ignazio La Russa

(“Suggerisco di prestare grande attenzione alle sue parole”), i colleghi di partito Domenico Kappler (“”Mi risulta difficile credere che

tutto quel che s’è creato sia frutto di semplici coincidenze”) e Fabio Rampelli (“Suggerirei di riformulare da capo il calendario

della serie A perché tecnicamente è possibile e se il nuovo calcio non ha scheletri nell’armadio deve compiere questo atto di

trasparenza”), oltre allo storico tifoso Paolo Cento, sottosegretario all’Economia, che ha affermato di “vedere troppe coincidenze negative

intorno al calendario di serie A generato per la Roma dal computer della Lega Calcio”. La vicenda-calendari comunque non ha intaccato solo

l’umore dei romanisti. “Giocare i derby di mercoledì è pura follia, una scelta che testimonia la crisi del nostro calcio

nazionale e che scontenterà tutti: società, calciatori e tifosi. Non solo quelli di Roma e Lazio, ma anche chi, come il

sottoscritto, tifa per altre squadre”. Parola di Luigi Frati, preside della facoltà di medicina e chirurgia dell’Università La

Sapienza di Roma e tifoso della Fiorentina. Segno evidente che alcuni meccanismi ormai disturbano anche al di fuori del raccordo anulare. Con

buona pace di chi continua a puntare il dito contro il piagnisteo capitolino.

* giornalista sportivo del quotidiano

“Libero”

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Marcel Vulpis

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