Il No alle Olimpiadi di Roma2024 quanto peserà sul futuro di Roma Capitale?
(di Gianni Bondini) – Oggi, che sta per tramontare, Roma ha vissuto una delle più brutte giornate della sua storia recente.
La sindaca, avvocata Virginia Raggi, ha chiuso la porta in faccia al mondo dello sport italiano: “No alle Olimpiadi del mattone”. Considerando la candidatura, ripeto la candidatura e null’altro, solo come occasione di presunte ruberie, appalti sconvenienti e null’altro. E lo sport? Chissenefrega. E i posti di lavoro, per i giovani dai 18 ai 25 anni? Chissenefrega. E il turismo sportivo? Chissenefrega. E l’indotto, il commercio, il miglioramento dei collegamenti? Chissenefrega.
Giovanni Malagò, oltre che presidente del Coni, una persona educata e perbene, è stato per un’ora ad aspettare la Raggi, “dalle 14 alle 15.07, prima che mi venisse detto che la sindaca era andata via per un impegno col ministro Delrio” (anche se poi il Messaggero ha svelato che la stessa sindaca si era fermata in trattoria a mangiare – anche questo un dettaglio post evento incredibile). Peccato che la sindaca ha lasciato Delrio alle 13.15 e alle 14. 39 ha indetto la conferenza del “gran rifiuto”.
Aggiunge il numero uno dello sport:”Ad agosto non ci ha incontrati perché aveva altri impegni, al termine di Rio non ci ha incontrati perché c’erano le Paralimpiadi. Ieri sera i nostri dirigenti, guidati da Diana Bianchedi (coordinatrice generale) hanno dato tutte le spiegazioni tecniche e oggi la sindaca non ci ha incontrati per dircelo in faccia quel NO”.
“Le nostre spiegazioni che oggi neanche sono state prese in esame, “ma il documento contro Roma 2024 era già da un giorno su Wikipedia”: l’enciclopedia volontaria e degli svarioni involontari. Quel “no” Beppe Grillo, i suoi gerarchi e Virginia Raggi, avvocata a 5 Stelle, l’avevano in canna da quando gli italiani della protesta li hanno mandati in Parlamento. Perché bisogna essere “puri e duri”. E non fare null’ altro, neanche a completare la Giunta.
Ora Di Maio e i suoi legionari esulteranno. Contro chi voleva le Olimpiadi per fare il sacco di Roma. Intanto nel sacco dei rifiuti sono finite le speranze olimpiche e lo sport. E con qualche balla per mandarle a fondo: “I due miliardi di euro che avrebbero lasciato in eredità gli avvenimenti sportivi e che invece sono i debiti commerciali del Comune di Roba”, coregge Malagò.
Ma la speranza, nostra è l’ultima a morire e tra tre mesi vorremmo che sulla scranno della Raggi ci sia un commissario (governativo), che sappia leggere piani e bilanci e ci restituisca la candidatura di Roma2024.
No Comment