Il presidente Donald Trump, con la sua presenza al MSG, promuove in tutto il mondo l’UFC e le MMA
(di Valerio Vulpis) – Il Madison Square Garden (MSG) di New York ha ospitato sabato scorso la riunione UFC (Ultimate Fighting Championship) #309, da diversi anni il più importante format di sports-entertainment dedicato alle Mixed Martial Arts (MMA). Lo statunitense Jon Jones (campione in carica dei pesi massimi), considerato il miglior fighter nella storia di questa disciplina, ha superato (nel main event del programma), con un TKO, il 42enne campione statunitense di origini croate Stipe Miocic prima del termine del terzo round. L’ex campione dei pesi massimi leggeri è apparso, sin dal primo round, molto più veloce ed incisivo rispetto al suo avversario (arrivando, soprattutto in una occasione, molto vicino alla finalizzazione). Dopo un secondo round di assestamento, l’americano ha iniziato il terzo con una serie di colpi molto veloci abbinati. Il momento della vittoria poi è collegato ad uno spettacolare calcio girato (spinning back kick), che ha visibilmente messo fuori gioco Stipe Miocic.
L’evento della UFC è stato seguito da un ospite d’eccezione, il neo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump (in attesa di insediarsi a Washington D.C.), accompagnato a bordo ring da un altro special guest: l’imprenditore di origini sudafricane Elon Musk (diventato popolare per diversi progetti come Tesla e Starlink). Jon Jones al termine della riunione ha raggiunto Musk e Trump per mostrare ad entrambi la cintura appena conquistata nella gabbia UFC. Questo gesto ha fatto il giro del mondo finendo nei più importanti telegiornali serali (inclusa La7, dove, però, il giornalista ha scambiato erroneamente le MMA per boxe). Donald Trump, al suo secondo mandato, è da sempre vicino alle mixed martial arts, seguite quando era un “semplice” tycoon. Non bisogna dimenticare, tra l’altro, che il neo presidente è amico di Dana White, patron della promotion americana dedicata alle MMA (ha collaborato, nel ruolo di consulente strategico, nel primo mandato Trump). L’UFC ed i suoi eventi sono ormai conosciuti in ogni angolo del pianeta e le mixed martial arts, grazie anche alle imprese di molti campioni, sono un fenomeno mainstream (con effetti positivi per lo sviluppo del mercato degli sport da combattimento). In Italia, ad esempio, è molto forte, anche nel confronto con le MMA, la visibilità della kickboxing. In questo caso le prestazioni dell’italiano Mattia Faraoni (gestito dal manager milanese Carlo Di Blasi), campione del mondo ISKA (nella foto sotto a destra) nella categoria di peso fino a 95kg, hanno dato vita ad una nuova “età dell’oro” di questa disciplina. E’ notizia di sabato scorso che il campione romano combatterà, a partire dal prossimo 14 dicembre, a Tokyo (in Giappone) nella fase finale del “K1 World GP”, da sempre format di eccellenza per gli atleti di kickboxing. Vi parteciperanno solo 8 grandi campioni internazionali (inclusa la stella romana) provenienti dall’Europa, dall’Asia e dal Sud America (al prestigioso Tokyo Dome, “La Scala” del fighting made in Japan).
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