Il Report Calcio FIGC si trasforma in una edizione speciale per il suo 10° anniversario
La FIGC, in collaborazione con i partner AREL e PwC, celebra i dieci anni dalla prima pubblicazione di ReportCalcio realizzando una edizione speciale del documento che illustra in maniera puntuale e rigorosa il Sistema calcio in Italia, analizzandone l’evoluzione sul piano economico-finanziario, organizzativo, infrastrutturale e fiscale in un arco temporale che va dal 2009 al 2019. Una sintesi ragionata, scaturita dalle oltre 1.600 pagine prodotte e che compongono un patrimonio unico di informazioni, dati e tendenze che la FIGC mette a disposizione di tutti gli stakeholder della famiglia del calcio, per valorizzare una volta di più uno dei pilastri della propria attività istituzionale, la trasparenza.
“L’edizione speciale di ReportCalcio – afferma il presidente della FIGC Gabriele Gravina – rappresenta un traguardo ambito e allo stesso tempo un’opportunità per il futuro, a maggior ragione adesso che viviamo un momento di grande incertezza economica e sociale, oltre che sportiva, a causa della pandemia di Covid-19. I numeri e i trend analizzati nel documento sono la fotografia di 10 anni di calcio italiano, con le sue eccellenze e le sue criticità, e sono frutto di una sintesi analitica di studi accurati che ha permesso agli operatori del sistema di rendere il calcio uno dei più importanti fattori di crescita del nostro Paese. Oggi più di ieri, programmare il domani rappresenta una sfida molto complicata, ma è anche dall’esperienza di ReportCalcio che la FIGC e i suoi stakeholders possono trarre spunti per ripartire dopo questa crisi. Con Arel e PwC, che ringrazio ancora una volta, abbiamo condiviso un percorso di valore”.
Il volume rappresenta i numeri che caratterizzano il Sistema calcio nel suo complesso, descrivendone la dimensione, la struttura, l’articolazione, proponendo nuove dimensioni di analisi. Inoltre esamina i principali trend stimando le evoluzioni future, fornendo così un supporto strategico utile ad accompagnare i programmi di crescita del calcio italiano. Articolato il quadro degli argomenti trattati: dal censimento del calcio italiano, al profilo delle Rappresentative nazionali analizzato sotto il profilo sportivo, mediatico e commerciale; dallo studio sul calcio giovanile e dilettantistico, all’analisi del profilo economico-finanziario, organizzativo, infrastrutturale e fiscale del sistema professionistico, integrato da una finestra di confronto internazionale.
I mutamenti sostanziali intervenuti nell’ultimo decennio, i risultati determinati dal sensibile incremento delle attività competitive (5,9mln di partite disputate, di cui 1.831 dalle Rappresentative Nazionali), dagli investimenti in infrastrutture, dai massicci programmi di sviluppo del calcio di base, in particolare nel settore femminile, dal coinvolgimento sempre maggiore di federazioni e club nelle attività di responsabilità sociale, sono elementi che hanno favorito una evoluzione dell’impianto organizzativo nel suo complesso e determinato ricadute significative sul piano economico e occupazionale.
Per citare solo alcuni dati, basti pensare che tra il 2006 e il 2017 l’ammontare della contribuzione fiscale e previdenziale del calcio professionistico italiano è stata pari a 12,6 miliardi di euro (8,6 derivanti dalla Serie A), pari al 71,5% del gettito fiscale complessivo generato dal comparto sportivo italiano, di cui circa la metà relativo alle ritenute Irpef sul costo del lavoro. A fronte di un totale di 782,8 milioni di euro di contributi erogati dal CONI alla FIGC nel medesimo periodo, per ogni euro “investito” dal governo italiano nel calcio, il Sistema Paese ha ottenuto un ritorno in termini fiscali e previdenziali pari a 16,1 euro. Significativa la crescita del movimento femminile (+46,6%) e del ruolo giocato dal calcio quale fattore positivo di inclusione e interazione, come testimonia il numero di calciatori nati all’estero (64.504) salito del 45,6% nel periodo 2009-2019.
Infine l’approfondimento sui Grandi Eventi calcistici organizzati in Italia negli ultimi 10 anni (finali UEFA Champions League 2009 e 2016, Women’s Champions League 2016, UEFA Europa League 2014, UEFA Euro Under 21 2019), analizzati in termini di interesse prodotto (affluenza e audience), benefici sull’indotto economico dei territori e interventi di ammodernamento delle infrastrutture. Opportunità che hanno confermato l’eccellenza del modello organizzativo introdotto dalla FIGC e da tutti gli stakeholder coinvolti, che permettono di guardare con ottimismo e fiducia verso UEFA EURO 2020 (4 partite a Roma tra cui la gara inaugurale) e alla Finale di Champions League femminile in programma nel 2022 a Torino. (fonte: sito FIGC)
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