Il voluntary agreement del Milan non piace alla UEFA
Mentre a Londra con “Highbridge”, il fondo speculativo di JP Morgan, l’AC Milan sta cercando di ristrutturare il proprio debito, sul tavolo di Nyon, sede dell’UEFA, si sta giocando un’altra partita (collegata, però, a filo doppio al tema suesposto). L’hedge fund internazionale stanno valutando e monitardon i conti rossoneri per decidere se concedere un nuovo prestito (si parla di un montante di almeno 400 milioni di euro), ad una scadenza chiaramente più lunga (si supererebbe il 2023), ma con tassi di interesse inferiori (intorno all’8%).
L’UEFA approverà il voluntary agreement, solo il Milan si presenterà a Nyon con un term sheet vincolante sulla ristrutturazione del debito (ovvero un pre contratto), che garantirebbe, di fatto, la ristrutturazione del debito. In caso contrario, sono già pronte una serie di sanzioni, a partire dalla previsione di multe e alla riduzione della “rosa” nelle competizioni europee (così come a limitazioni in termini di calciomercato a partire già dalla “finestra” di gennaio 2018).
La commissione giudicante dell’Uefa si riunirà a Nyon domani. Entro il 15 dicembre prossimo si prevede un responso ufficiale.
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