Israele felice per l’isolamento diplomatico del Qatar, che investe da anni in turismo, tecnologia e sport
Il ministro della difesa israeliano Avigdor Lieberman ha definito uno sviluppo positivo la rottura delle relazioni diplomatiche degli Stati del Golfo con il Qatar aggiungendo che questa apre “opportunità” nella “lotta al terrorismo”. Stati – ha spiegato Lieberman alla Knesset – che hanno rotto le relazioni “non a causa di Israele, non a causa degli ebrei o del sionismo, ma piuttosto per la paura del terrorismo”.
L’isolamento scelto oggi da ben 6 Paesi arabi (a partire dall’Arabia Saudita) apre ad una nuova “stagione” (non proprio positiva) dei rapporti internazionali nell’area del Golfo Persico. Il Qatar è una nazione che ha spinto in questi ultimi anni su tre direttrici: tecnologia, turismo e sport. Soprattutto in quest’ultimo settore il Qatar (nazione con il maggior reddito pro capite medio pari a 132 mila dollari, contro i 98 mila del Lussemburgo) ha investito costantemente cifre a sei zeri.
Negli ultimi anni il Qatar è stato sponsor di maglia (Barcelona FC) con il brand Qatar Airways, ha acquistato, attraverso un fondo sovrano, il Paris Saint Germain (Ligue1 francese), e nel 2022 intende organizzare il Mondiale di calcio (con investimenti infrastrutturali per 132 miliardi di euro). Il primo “gioiello”, come impianto sportivo, è il Khalifa International stadium, che verrà collaudato nei prossimi giorni. Pur tuttavia i sei Paesi arabi che hanno isolato “diplomaticamente” il Qatar, sostengono (anche se queste accuse dovranno essere confermate e verificate) che questa nazione sia mandante e sostenitrice a livello finanziario del terrorismo islamico.
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